2015

Il feedback dei tifosi non conta più

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Chissà quanti fan rossoneri in estate si erano prefigurati una posizione di classifica come quella ricoperta adesso dal Milan. Il diavolo non è poi così distante dalla zona Europa, ma figura lontanissimo in un ideale raffronto tecnico con la quinta della graduatoria, la Roma di Garcia, che pure non vive un momento di forma ed equilibrio tanto migliori. Una marcia, quella del gruppo di Mihajlovic in questa stagione, che presenta molteplici punti in comune con le precedenti targate Allegri e Inzaghi: alla luce del percorso del serbo qualcuno guarderà con occhio diverso anche i due menomati precursori del sergente.

Ora che la parola ‘esonero’, accostata a Sinisa, comincia a trovare terreno fertile sulle colonne dei giornali, riaffiorano poi puntuali i commenti di chi in sede di mercato guardava con diffidenza alle operazioni attuate da Galliani, talvolta venendo perfino tacciato di disfattismo. Fra loro si annovera anche la Curva Sud e alcuni capi ultras, apparsi scettici fin dalle prime battute della campagna e rimasti coerenti anche nella scelta settembrina di non assistere alla tradizionale presentazione della stagione in segno di protesta. Anche dagli spazi social è arrivato chiaro e piuttosto omogeneo il disaccordo dei tifosi verso un allestimento dell’organico per l’ennesima volta condotto a prescindere dal potenziamento del centrocampo, reparto chiave e mai più riportato ad un livello da Milan dal commiato di Pirlo. E correva il 2011. L’impressione è chiaramente quella che la proprietà non segua più le indicazioni della piazza. Una simile divergenza di vedute esige un passaggio di testimone là in alto che è allora quanto di più impellente vi sia in casa rossonera. Insomma, vale la pena aspettare Mr Bee…

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