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Il mercato rossonero e quel segnale di alto pericolo

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Inutile nasconderselo: la paura maggiore che in questo momento attanaglia una grossa fetta della tifoseria rossonera, è quella di ritrovarsi alle 23.00 del 1° febbraio senza aver reperito sul mercato le dovute precauzioni in vista della seconda parte di stagione. Un timore comunque del tutto motivato, anche se, come recita un famoso diktat di Galliani, la tendenza della prima fase della campagna rossonera è spesso quella di piazzare gli esuberi che gravano sul club per numero e portata d’ingaggio. Ma occhio in questo frangente a non tralasciare alcuni segnali comparsi ancor prima dello start del mercato e che il tifoso è libero di interpretare. Il ritorno di Kevin Prince Boateng, unito ai recuperi di Mario Balotelli e Jeremy Menez, ormai prossimi al rientro in campo, potrebbero anche essere cavalcati dalla dirigenza e figurare quale pretesto perfetto per non intervenire, o ritoccare appena, al massimo, un organico che necessita invece di colpi mirati in almeno due reparti, difesa e centrocampo. Almeno questo ha sentenziato la prima parte della stagione. I tifosi perciò non s’illudano: tentativi per arrivare a potenziali innesti, siamo sicuri, verranno attuati, ma ciò non significa che si debbano per forza tramutare in acquisti. Come accaduto nel corso dell’ultima tornata, fondamentale sarà capire il grado di convinzione di certe azioni.

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