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Il Milan è di Elliot: ecco quando il passaggio dei rossoneri al fondo americano sarà effettivo
Da oggi Elliot è, sulla carta, il nuovo proprietario del Milan: ecco quando lo diventerà ufficialmente, tutti i passi del fondo americano
Dopo l’ennesima bocciatura alla richiesta di tempo extra da parte di Yonghong Li, oggi Elliot dovrebbe iniziare in Lussembrugo le operazioni di esercizio del pegno sulla Rossoneri Sport Investment e quindi sul Milan. A quanto si apprende, si prevedono tempi brevi (48-72 ore) per il passaggio al fondo americano del Milan, messo in pegno da Li quando ad aprile 2017 ha ottenuto il prestito da 303 milioni. Resta da capire ora quanto durerà l’interregno di gestione di Elliott e quindi quando scatterà il passaggio successivo: l’organizzazione di un’asta per la vendita del Milan ai compratori interessati con la famiglia Ricketts, Commisso e Stephen Ross già in ballo nella compravendita. Dopo appena un anno dunque si chiude ufficialmente l’epoca cinese del Milan: Yonghong Li lascia a causa del mancato pagamento degli oltre 400 milioni anticipati in diverse tranche dal fondo americano e, nonostante la scadenza ultima fosse ad ottobre, attesta l’impossibilità di procedere oltre. Ora per l’ormai ex proprietario cinese la strada percorribile resta l’azione legale ma difficilmente questa porterà ad un cambiamento dell’attuale stato delle cose. Da oggi Elliot è, almeno sulla carta, il nuovo proprietario del Milan in attesa del subentro ufficiale atteso entro i prossimi tre giorni.
LE PROSSIME MOSSE – Dopo l’insediamento Elliot verserà 150 milioni di euro al Milan per garantire la continuità aziendale, per il mercato e per le questioni più imminenti. Soltanto in un secondo momento si riapriranno le questioni per la cessione societaria: una vera propria asta al rialzo che vedrà il marchio Milan proiettato su più mercato internazionali alla ricerca di un nuovo compratore.
LA QUESTIONE TAS ED EUROPA LEAGUE – Il subentro di Elliot e la conseguente conclusione fallimentare della gestione cinese potrebbero inoltre favorire il Milan attualmente impegnato sul fronte TAS (ultimo grado d’appello) per ribaltare la sentenza UEFA che ha portato all’esclusione per un anno della società rossonera dall’Europa League. Il punto focale su cui si è basato il giudizio di Nyon era proprio relativo alla figura controversa di Yonghong Li ma un suo defilarsi potrebbe fornire le garanzie necessarie al Milan per riprendere in mano il proprio destino anche in ambito continentale.
FASSONE E MIRABELLI – Nel destino ormai segnato di Yonghong Li rientra obbligatoriamente anche quello di Fassone e Mirabelli. Al momento appare difficile ipotizzare che il fondo americano, il cui interregno non dovrebbe durare più di un anno, possa cambiare totalmente il fronte dirigenziale lasciando così l’arduo compito al futuro proprietario. La figura di Fassone inoltre è stata in passato notevolmente apprezzata dai garanti del fondo americano e pertanto risulta attualmente “intoccabile”. Discorso diverso invece per Massimiliano Mirabelli che però resta, a sua volta, uomo di Fassone. Il lavoro del direttore sportivo ha suscitato diverse incognite nei piani alti di Casa Milan ma l’attuale sessione di calciomercato dovrebbe essere gestita dal dirigente calabrese ma sullo sfondo resta vivo il piano B: Cristiano Giuntoli.
NIENTE COMUNICAZIONI FINO AL CLOSING – Come riportato da Andrea Montanari di MilanoFinanza Elliot non farà comunicazioni ufficiali fino all’avvenuta escussione del pegno sul 100% della lussemburghese Rossoneri Sport Investment: procedura rapida che può completarsi in Lussemburgo, come detto, in 3 giorni. I dettagli però sono ormai noti: il futuro del Milan è a stelle e strisce.