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Il Milan fa muro e l’Uefa valuta di rendere il FPF ancora più rigido

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L’Uefa intende inasprire le regole del Fair Play Finanziario nonostante i club chiedano maggiore equità nella gestione delle risorse

Il Milan ha iniziato la sua guerra personale contro l’Uefa dopo la prima sentenza che escludeva i rossoneri dall’attuale stagione di Europa League senza, a dire il vero, grande sostegno da parte della Lega e delle altre squadre italiane. Il club di via Aldo Rossi incontrerà questo venerdì alcuni rappresentati di Nyon in attesa di conoscere la decisione del TAS di Losanna in merito al ricorso nei confronti dell’ultima sanzione. nel frattempo i vertici del calcio europeo, che hanno bacchettato il Milan per l’acquisto di Lucas Paquetá ben prima che fosse ufficializzato, sembrano decisi ad utilizzare il pugno duro contro le squadre che non rispettano i suoi paletti finanziari ed sono pronti a rendere ancora più rigide le norme riguardo il Fair Play Finanziario. Come sottolineato Zvonimir Boban, vice segretario della FIFA, il sistema attuale impedisce alla nuove proprietà come il Milan di poter investire e crescere e favorisce invece i grandi club già al vertice. Nonostante l’obiettivo fosse quello di livellare il calcio continentale per renderlo più competitivo a livello generale, l’Uefa non sembra voler sentire ragioni.

Il quotidiano tedesco Bild afferma che Nyon sta pensando di costringere i club a spendere soltanto i ricavi ottenuti dal business legati al calcio, quindi biglietti, sponsorizzazioni e diritti televisivi. Inoltre, l’idea è quella di limitare gli ammortamenti sui cartellini dei giocatori ad un massimo di tre anni, rendendo così più difficile fare acquisti per quelle squadre che non hanno grande liquidità immediata.

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