Il rinnovo di Montolivo e quella politica che ha regalato Pirlo alla Juve

“Solo rinnovi annuali per i calciatori over 30”, con questa frase Adriano Galliani si vantava della sua opera di ringiovanimento del Milan. Una politica che avrebbe portato nel giro di qualche stagione ad una rosa più giovane e competitiva, una politica però che ha regalato un certo Andrea Pirlo alla Juventus e forse anche i 5 scudetti consecutivi vinti dal club bianconero.

La linea di Galliani e della società rossonera fu apprezzata all’epoca (estate 2011) e il mancato rinnovo di Pirlo passò quasi in sordina, forse anche per lo scudetto appena conquistato e le ottime prestazioni di Van Bommel. L’idea era che non si potevano offrire certe cifre per più anni a calciatori di una certa età, un’idea e una linea apprezzata anche dai tifosi.

Ora però sembra quasi di rivivere lo stesso film, ma con un finale completamente diverso. Il soggetto in questione è sempre un centrocampista, over 30 e in scadenza di contratto: Riccardo Montolivo. L’unica differenza però è che all’attuale capitano del Milan è stato offerto un rinnovo triennale a cifre non di certo contenute (circa 2/2.5 milioni di euro). Ma cosa è cambiato nella politica del club rossonero? Perché ora si firmano contratti lunghi anche per gli ultratrentenni? E soprattutto perché proprio a Montolivo, criticato dalla quasi totalità dei tifosi, e non a Pirlo che è stato uno dei calciatori più forti della storia del calcio?

Gli unici capaci di rispondere a queste domande sono i dirigenti del Milan, coloro che hanno lasciato libero Andrea Pirlo di firmare con la Juventus e di portarla alla vittoria del campionato proprio nel duello con i rossoneri.