2014
Il ritorno di Pato al Milan, più di un segnale
Aveva solo 18 anni al suo esordio nel Milan ma fu un esordio con tanto di gol. Un gol, quello allora segnato al Napoli, che diede il via a delle stagioni molto prolifiche in rossonero terminate purtroppo a causa di numerosi infortuni e motivi vari. Oggi, il nome di Alexandre Pato viene riaccostato all’ambiente milanista alla luce dei messaggi d’amore rilasciati nei giorni scorsi dallo stesso brasiliano all’indirizzo della società di via Aldo Rossi.
Pato è stato un giocatore capace di fare cose straordinarie nonostante la giovane età, uno che la stoffa del campione l’aveva già dentro prima del suo sbarco a Milano nell’estate del 2007 e che doveva solo confermare se non migliorare tutte le potenzialità in lui conservate. In un periodo in cui il suo ed altri eventuali ritorni di peso tengono banco, ci sono davvero molti fattori che giocano a vantaggio del Papero: il primo riguarda il video del suo primo gol nel derby con l’Inter del 2 aprile 2011 (quando segnò una doppietta) che lui ha postato sul suo profilo Twitter proprio nel fine settimana dell’ultimo derby pareggiato per 1-1. A quel video l’ex attaccante del Milan accompagnò un tweet col quale definì la stracittadina milanese la più bella partita in Italia. Sempre in quel weekend rilasciò anche un’intervista al Corriere della sera dove spargeva elogi al Diavolo per averlo fatto crescere professionalmente e avergli regalato soddisfazioni importanti come la vittoria dello scudetto e della Supercoppa italiana. Segni da non trascurare perchè la nostalgia di giocare nel club più titolato al mondo la sentono tutti prima o poi…
Ci si pone però una domanda ovvero la stessa domanda che prende forma ogniqualvolta un campione va via ma poi ritorna quanto meno ci si può aspettare. Pato può ancora dare qualcosa in maglia rossonera? Dalla sua parte ha ancora un’età giovane (25 anni) e la voglia (a quanto pare) di continuare ad essere decisivo, senza dimenticare l’appoggio speciale del presidente Berlusconi ansioso di riaverlo in squadra al termine del prestito fatto dal Corinthians al Santos, in scadenza il 31 dicembre del 2015: “Fra un anno, un anno e mezzo Pato torna al Milan“. Si era espresso così il presidente quando il brasiliano venne ai tempi ceduto al Corinthians, fermo restando le parole del massimo dirigente rossonero sembrano essere piuttosto indicative perchè se Alexandre era stato ceduto nel gennaio 2013, alla fine del 2015 saranno praticamente passati 3 anni interi. Quasi 2 anni sono trascorsi, più del tempo scandito da Berlusconi, ormai gennaio è alle porte per capire se ci sarà o meno un ritorno anticipato del Papero. Scongiurando ogni tipo di fragilità fisica a suo carico tale da compromettergli ulteriori spezzoni importanti della sua carriera, bisogna augurarsi di non avere di fronte un giocatore bollito bensì un bomber in grado di ripetersi come ai vecchi tempi.
Oltre all’interessamento e alle recenti voci di un suo ritorno al Milan, recente è pure la notizia di un interessamento della Fiorentina su Pato, obiettivo caldo dei viola per il prossimo mercato invernale da affiancare ad altri elementi di spessore quali Gomez, Cuadrado e in attesa di lungodegenti come Pepito Rossi. Se qualcosa la si desidera davvero vanno messi in campo molteplici sforzi affinchè il tutto vada in porto e non dare sazio alle dirette concorrenti. Guardando all’aspetto tecnico in sè e per sè, Pato potrebbe offrire diverse soluzioni all’attacco rossonero, utilizzabile nel ruolo di prima punta (un ruolo in cui è stato spesso utilizzato in particolare nel modulo ad albero di Natale di Ancelotti) similmente a quello di esterno destro in un 4-3-3. Potrebbe inoltre recitare una buona parte nella linea di trequartisti dietro l’unica punta; insomma, la sua buona volontà di mettersi a disposizione della squadra lo porta a (re)inserirsi facilmente nella squadra che gli ha dato tanto. Quella squadra si chiama Milan.