Il segreto della rinascita di Niang - Milan News 24
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2015

Il segreto della rinascita di Niang

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Accostato fin dalla tenera età ad un mostro sacro del pallone quale Thierry Henry, è stato il primo segnale della “politica giovani” intrapresa dal Milan. Quei 2 milioni di euro scarsi per un diciassettenne erano una sorprendente, sebbene gradevole, novità per la piazza rossonera, abituata ad un mercato di tutt’altro spessore. Nei primi diciotto mesi con la maglia del diavolo collezionò 38 presenze totali e un solo goal in Coppa Italia contro la Reggina, Max Allegri credeva in lui, credeva nella sua crescita e nel suo affermarsi come ala destra nel suo 4-3-3 nonostante la piazza, stufa della sua poca freddezza e lucidità sotto porta, cominciava a fischiarlo. Ma la favola di Niang fu stoppata dal palo del Camp Nou quando, a tu per tu con Victor Valdes, colpì il legno contribuendo all’eliminazione del Milan dalla Champions League. Da quel momento, il giovane francese, scese in campo sempre con meno regolarità fino a divenire una riserva pura. Nel dicembre 2013, il Milan, lo scaricò trovando l’accordo con il Montpellier per un prestito con diritto di riscatto fissato a poco meno di 10 milioni di euro. In Francia, tra una Ferrari distrutta e altro, realizzò 5 goal in 22 presenze, senza scaldare il cuore del presidente Louis Niccolin, che reputò troppo alta la cifra del riscatto. Niang tornò a Milano. In questa stagione, il feeling con Inzaghi non è mai scattato, sia per il momento delicato del Milan, sia per i continui cambi di modulo. E dopo pochi spezzoni di partita, in quest’ultima campagna di trasferimenti, accetta la sfida Genoa. E fa bene. Mbaye è un altro giocatore, in queste ultime 4 partite realizza 2 goal, 2 assist e procura un rigore. La storia si ripete, il Milan, per l’ennesima volta, non si dimostra in grado di far crescere giovani calciatori. Sicuramente è presto per Niang cantar vittoria, ma il segreto di un giovanissimo talento, a suo tempo sul taccuino dei migliori club d’Europa, si ritrova in una caratteristica persa da tempo in quel di Milano: la fiducia. Come d’altronde ha confermato anche lo stesso calciatore: “Qua sento la fiducia di tutti”. Ecco la “misteriosa ragione” della rinascita di Niang, fischiato per tanto tempo da troppi tifosi, in una piazza che ha perso la tranquillità.

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