Editoriali
In Belgio campionato al Bruges: ma ora non facciamo i moralisti
La decisione della Federcalcio belga di assegnare lo scudetto al Bruges sembra riscuotere un grande consenso tra stampa e opinione pubblica
La decisione della Federcalcio belga di assegnare lo scudetto al Bruges sembra riscuotere un grande consenso tra stampa e opinione pubblica. C’è chi vorrebbe la conclusione immediata della Serie A (o di altre leghe) con cristallizzazione delle posizioni sul modello belga. Del resto, il moralismo è un vizio della società contemporanea che stenta a morire.
Si ripropone il machiavellico modello tra essere e dover essere. Partiamo dal presupposto che la Serie A è stata fermata addirittura dopo la chiusura delle scuole, a dimostrazione che il gioco e gli affari hanno la precedenza su tutto. C’è poi da considerare che gli stessi tifosi non sarebbero d’accordo con una conclusione del campionato come in Jupiter Pro League.
Il campionato belga ha solo 16 squadre e prevede i play off e play out. Prima dello stop, il Bruges aveva 15 punti di vantaggio sulla seconda ad un partita dal termine: le squadre avrebbero dovuto giocare proprio l’ultimo match. La conclusione anticipata prevede l’assegnazione dello scudetto al Bruges e nessuna retrocessione. Saliranno dalla seconda divisione, invece, due squadre. Questa maniera di accontentare tutti è possibile solo perché la Jupiter ha 16 squadre, ovvero 4 in meno rispetto ai principali campionato d’Europa.
Prendiamo ora in esame la Serie A (ma il discorso vale anche per Liga, Budesliga, ecc). Al momento ci sono due squadre al comando a pari punti: la Juventus ha raggiunto la Lazio solo in virtù di una partita giocata a porte chiuse tra mille polemiche (tra l’altro alcuni contagi potrebbero essere nati proprio nella sfida contro l’Inter).
In Serie A non tutte le squadre hanno giocato le stesse partite. Per fare un esempio, l’Hellas Verona dovrebbe accettare un Milan in Europa League con una partita in meno. Aumentare il numero di squadre in Serie A sarebbe impossibile, non ci sarebbe abbastanza tempo per giocare tutte le partite entro gli Europei del 2021. Il Benevento ha già fatto notare di aver conquistato la promozione, mentre le probabile retrocesse anzitempo rischiano perdite enormi. Immaginiamo poi le polemiche tra Inter, Lazio e Juventus…
Insomma, quando e solo quando ci sarà la possibilità di ripartire, è giusto che il campionato giunga ad una conclusione giocando le partite rimanenti. Anche a costo di ritardare la prossima stagione. Tante persone sono al lavoro anche nei mesi di agosto e settembre, perché non dovrebbero lavorare anche i calciatori?