2015

Interpellato Seedorf, non risponde

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Una giornata come tante, una di quelle dai tempi già scanditi: sveglia, colazione, redazione. Una giornata trascorsa tra telefono e computer, verificando le notizie del web e sperando nelle parole di qualche procuratore che, il 90% delle volte, non risponde alle domande o direttamente alle chiamate. La meritocrazia, quella sconosciuta. Del 10% restante, il 5% è composto da coloriti “vaffa..”, dalla chiusura della conversazione “in faccia” o dal poco piacevole” il numero da lei chiamato e’ inesistente”. Tra la verifica di un’indiscrezione e l’altra, si vuole tentare il colpaccio. Sulla scrivania, giace il numero di Clarence Seedorf. Lo chiamiamo. Il telefono squilla, la mappa concettuale delle domande e’ pronta e qualunque siano le sue risposte, devono inevitabilmente portare al “cosa e’ successo realmente?” e “ritornerebbe al Milan?”. Una partita a scacchi senza regole, ma non a freddo. Non risponde e si riprova, ancora, ancora e ancora. Tutto tace. Si fa sera, il tempo entro cui “disturbare” il soggetto in questione si accinge ad esaurirsi. Il compito e’ rimasto poco sorprendentemente incompiuto. Mi chiedo, però, se al posto nostro fosse stato Adriano Galliani, Barbara Berlusconi, l’attuale presidente o addirittura quello futuro, cosa avrebbe fatto? (O fa parte tutto della tattica “vorrei ma non posso”? ) Escluse le domande di rito e le frasi di circostanza, al quesito “tornerebbe al Milan?” cosa risponderebbe Clarence Seedorf? Quel Clarence Seedorf che ha fatto rialzare la panchina a San Siro, quello che ha sfidato l’egemonia interna rossonera, quello che non ha paura di aggirare le regole per farsi rinnovare il contratto mesi prima rispetto agli altri (Anno Domini 2011), quello che ha strappato 3 milioni di euro di ingaggio alla prima esperienza da allenatore, quello a cui hanno inesorabilmente sbattuto le porte in faccia, quello che voleva fare causa al Milan. Sarebbe bello poter ascoltare la conversazione tra l’allenatore olandese e il delegato dalla società a tentare il riavvicinamento. A noi non ha risposto. Probabilmente si sarebbe limitato allo scontato “non parlo”, o forse no. Probabilmente si sarebbe sfogato, o forse no. Ma è tardi. Si chiude tutto con la speranza e i sogni del numero di “domani”. Interpellato Seedorf, non ha risposto.

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