Italia, Spalletti sul caso scommesse: «C'è una cosa che mi auguro»
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Italia, Spalletti sul caso scommesse: «C’è una cosa che mi auguro»

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Italia, Luciano Spalletti in conferenza stampa ha analizzato il caso scommesse scoppiato negli ultimi giorni: le dichiarazioni

Luciano Spalletti, ct della Nazionale, ha così parlato da Coverciano in conferenza alla vigilia del match contro Malta. Questa l’analisi sul caso scommesse che ha visto coinvolti Zaniolo e l’ex Milan Tonali:

CASO SCOMMESSE – «Ora risponderò, si cercherò di approfondire, ma non si può rimanere incastrati in questa situazione. Bisogna andare oltre, abbiamo avuto tutto il giorno per riuscire ad analizzare questa cosa, ad avere questo senso di dispiacere e di smarrimento. Però poi domani dobbiamo andare ad agire: la cosa va lasciata fuori. Noi, purtroppo, per la situazione che si era creata non c’erano altre soluzioni, se non permettere a loro di raggiungere i propri cari, le proprie abitazioni e le proprie situazioni lavorative. In questo tipo di situazioni si sta bene a causa e mi auguro che loro possano chiarire tutto, possano dimostrare la loro estraneità e tornare tra di noi: sono due calciatori forti, molto forti. Dopo averci lavorato la prima volte e averli avuti a disposizione questa settimana, mi ero reso conto ancora di più, per esempio togliendo qualche vizietto di campo a Zaniolo, quale possa essere la sua forza. Nessuno ci ha imposto niente, ci siamo scelti tutto: noi vogliamo essere una squadra seria, vogliamo essere un gruppo che dà un’immagine corretta della bellezza che ci è stata donata, della bellezza della possibilità di vestire la maglia della Nazionale. Poi è chiaro che qualcosa dentro lo spogliatoio gli si dice, anzi penso che spiegare alcune cose sia il tentativo non di trovare la soluzione, ma di far pensare le persone su quello che è il loro comportamento. Se riusciamo a farli riflettere sui vizi che si sono creati abbiamo fatto il massimo, poi chiaramente all’interno due cose vanno dette, perché ci sono tanti giovani che sognano di vivere quello che stiamo vivendo noi e non possono. Noi dobbiamo riconoscere di aver ricevuto questo dono, se qualcuno non lo sa riconoscere bisogna metterci mano: ci sono molti ragazzi che soffrono, molti giovani in difficoltà che non possono avere questi privilegi e questo stato di vita che ti dà tutto quello che è possibile ricevere. Questa cosa bisogna saperla riconoscere e noi siamo a posto con le riflessioni che abbiamo fatto. Dobbiamo andare oltre, domani saremo prontissimi ad agire, perché sappiamo l’importanza della partita e non possiamo portarci dietro delle cose, o rimanere incastrati a quello che è successo ieri sera. Dobbiamo liberarci da queste cose qui, abbiamo il nostro percorso da fare. Ora non rispondo più su questa cosa».

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