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Jacobelli: «Milan all’inferno, ma Vincic arbitro troppo casalingo, ha graziato il PSG»

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Il noto giornalista Xavier Jacobelli ha analizzato così la sconfitta rimediata dal Milan contro il PSG e l’arbitraggio di Vincic

Intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport, Xavier Jacobelli ha fatto la sua analisi di PSG-Milan, soffermandosi sugli errori dei rossoneri ma anche sulla direzione arbitrale di Vincic.

SUL MATCH – «In tre giorni il Milan è andato all’inferno e lì è rimasto. Prima la sconfitta con la Juve, poi la resa incondizionata al PSG che non ha mai vinto la Champions League e dagli ottavi in poi patisce le gare a eliminazione diretta, ma nella fase a gironi è tremendo: nelle ultime cinque edizioni ha perso solo 5 partite su 33, inanellando 21 vittorie e 7 pareggi. Adesso, la qualificazione si complica maledettamente per i rossoneri, ultimi e scavalcati dal Borussia che, battendo il Newcastle, l’ha agganciato. La verità, lapalissiana e cruda è che il Psg ha Mbappé, un micidiale Mbappé e il Milan ha Leao, un deludente Leao: in Europa la differenza si nota, come si nota che i rossoneri in tre partite non hanno mai segnato».

SULL’ARBITRO – «Eppure, nella bolgia del Parco, la partenza a razzo dei francesi non aveva intimorito più di tanto gli avversari i quali hanno avuto il merito di non scomporsi, prendendo progressivamente campo. E, questo, nonostante l’abbrivio difficile di Thiaw, poi sostituito da Calabria nella ripresa: a San Siro, l’errore fatale contro la Juve aveva lasciato il Milan in dieci dal 40’; a Parigi, l’ammonizione dopo appena 227 secondi, decisa dal troppo casalingo arbitro sloveno Vincic che ha graziato a ripetizione i ruvidi interventi francesi e ha diretto male».

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