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Jane: «Il mio soprannome ha una storia dietro, so cosa voglio in futuro»

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Refiloe Jane, centrocampista del Milan Femminile, ha parlato a Milan TV della propria esperienza in maglia rossonera

Refiloe Jane, centrocampista del Milan Femminile, ha parlato a Milan TV della propria esperienza in maglia rossonera:

«Mi sento onorata di essere al Milan per la seconda stagione, tutto il gruppo lavora duramente e tutto lo staff tecnico sta facendo veramente tanto, e questo è importante per la squadra. Le ultime due gare non sono andate come volevamo, noi giochiamo per vincere e per rappresentare al meglio questi colori, e nonostante le sconfitte dobbiamo pensare in positivo, restare concentrate e pensare alle prossime partite».

SCONFITTE – «Nelle partite che abbiamo perso, soprattutto nel derby contro l’Inter dell’altro giorno, le cose non sono andate come speravamo, ma dobbiamo anche fare i complimenti alle nostre avversarie perché sono una buona squadra. Contro l’Empoli sarà difficile, sappiamo che sono una buona squadra. Contro di loro abbiamo l’opportunità di rialzarci e dobbiamo portare a casa un risultato positivo».

PASSATO – «Quando mi allenavo a Manchester ho capito che il mio sogno era quello di giocare a calcio e di diventare una calciatrice. Poi quando mi sono trasferita in Australia, ho firmato il mio promo contratto da professionista con il Canberra United, e li ho capito cosa significasse essere una professionista. Giocare a San Siro è sempre stato il mio sogno, uno stadio così importante, e nonostante il risultato negativo contro la Juventus, penso che abbiamo fatto una buona partita. Non dimentichiamo mai quel giorno nonostante la sconfitta».

MONDIALI – «Giocare i Mondiali di calcio Femminile nel 2019 è stato il coronamento di un sogno, specialmente per la mia nazione che erano anni che non si qualificava. Ho vissuto sulla mia pelle le sfide che dobbiamo affrontare nella vita, e mi sono detta che sarei diventata una calciatrice per aiutare la mia comunità e aiutare i bambini a realizzare i loro sogni».

FUTURO – «Dopo il calcio? Vorrei aiutare la mia gente, i giovani talenti e cambiare in meglio la vita di alcune persone. Il soprannome Fifi è l’abbreviazione di Refiloe, anziché dire Refiloe per intero, abbiamo tenuto Fi che poi è diventato Fifi».

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