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Jane: «Milan, ora mi sento a mio agio. Crescere in Africa non è stato facile»

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Refiloe Jane, calciatrice sudafricana del Milan, ha parlato della propria esperienza in rossonero e della sua infanzia in Africa

Intervistata da il Corriere della Sera, Refiloe Jane, centrocampista del Milan femminile, ha così parlato del lavoro svolto in rossonero: «La prima stagione in rossonero mi è servita ad abituarmi alla vostra cultura, alle partite più tattiche, alle nuove compagne. Ora mi sento a mio agio».

Originaria del Sudafrica, Jane ha anche parlato della vita nel continente africano: «Crescere lì non è facile. Dilagano le piaghe dell’alcolismo e delle droghe, anche tra i giovanissimi. Le ragazzine restano incinte presto. La percentuale di chi porta a termine la scuola dell’obbligo è minima. Il calcio è stata la mia fuga da tutte le tentazioni: uscivo all’alba, tornavo a notte fonda, passavo la giornata a giocare a pallone. E così, dandomi un obiettivo nella vita, mi sono salvata. Tornerò a casa per Natale, portandomi dietro le ottime regole anti-Covid che ho imparato: mascherina, lavarsi spesso le mani e distanziamento, che in una realtà come Soweto non sempre è possibile. Ci sono zone dove manca l’acqua, una toilette deve bastare a cinque abitazioni, si dorme in sei in una stanza. Ma alle mie bambine spiegherò che il futuro, oltre che da una corretta istruzione, passa anche dall’igiene e dalla capacità di sognare in grande. Come ho fatto io».

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