HANNO DETTO
Juventus Milan, Thuram: «Giroud un grande, sarà una bella partita»
Lilian Thuram, ex calciatore di livello mondiale, si è raccontato a la Gazzetta dello Sport, parlando anche di Juventus Milan di domani sera
Lilian Thuram, ex calciatore di livello mondiale, si è raccontato a la Gazzetta dello Sport, parlando anche di Juventus Milan di domani sera, ecco cosa ha detto:
SULLA SUA VITA – «Sono molto fortunato. Ho fatto una bella vita da giocatore, oggi mi piace andare a discutere per far capire alla gente che ognuno può dare un contributo per una società più giusta».
SUL RAZZISMO – «Da quando avevo nove anni mi chiedevo delle cose, da lì ho provato a capire me stesso. Quando ho smesso ho cominciato a girare con la mia fondazione. Per difendere la giustizia. Chi ha un ruolo nello sport, se vuol toccare gli altri deve discutere anche di altre cose».
SULL’ITALIA CAMPIONE – «Con merito. Alla Francia è mancata la vittoria, a voi niente. La Francia ha un alibi: i terzini infortunati; nei ruoli devi avere la gente giusta. Ma l’Italia era una squadra molto unita. E Mancini ha fatto un gran lavoro. Mi piaceva da avversario: elegante, intelligente».
SUL PIÚ FORTE DI TUTTI – «Quando giocavo io, Ronaldo. Oggi?Lukaku è incredibile. Poi Mbappé, Marquinhos».
SUGLI ITALIANI – «Se penso alla Juve dico che Chiesa è molto forte, ma pure Kean. Mi piace Barella e Zaniolo, gran bel giocatore».
SUL FUTURO DEL FIGLIO MARCUS – «Lui l’italiano lo parla. Un calciatore ambisce sempre a stare nelle squadre più forti. E in Italia ci sono i club forti. Ma loro faranno la loro strada, io sono solo il loro padre».
SU JUVENTUS MILAN – «Giroud è un grande. Ha fatto sempre bene. È un esempio. Theo Hernandez mi piace, lo conosco bene perché è stato con mio figlio in nazionale. Sarà una bella partita».
SULLA JUVENTUS – «Quando succede questo, si dice sempre che bisogna rifondare. Ma il torneo è lungo e non è detto che la Juve non lo vinca».
SU BUFFON – «Non mi stupisce. Gigi ama il calcio e ha lo spirito giusto. Ama confrontarsi. Lui e Fabio Cannavaro per me sono fratelli, ho giocato 10 anni insieme a loro».
SU PARMA – «Sì, ci sono stato da poco. E continuo a mangiare da Ronzoni, è la mia famiglia di Parma. Per i miei figli, nati in Italia, loro sono nonni».