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Da Instanbul a Yokohama: Kakà racconta le partite più significative della carriera
Nel corso di un’intervista concessa ad AS, Kakà elenca le cinque partite che l’hanno segnato maggiormente
Milan e Brasile, per Kakà nel cassetto dei ricordi più indelebili non c’è altro. Il trequartista brasiliano ha indicato le cinque sfide che l’hanno visto protagonista – in positivo o negativo – e che hanno lasciato un segno dentro di sé. Tre sono le partite in maglia rossonera, due con la Selecao.
30 GIUGNO 2002: GERMANIA 0 – BRASILE 2
«Non ero titolare, ma ero molto fiero di far parte di quella squadra in finale Mondiale. Ero molto nervoso, la Germania era un rivale molto forte, ma quando Ronaldo ha segnato sapevo che avremmo vinto. A cinque minuti dalla fine sono stato buttato in campo, ho corso tanto,ma a malapena ho toccato la palla. Ero vicino all’arbitro quando ha fischiato la fine, è stato uno dei momenti migliori della mia carriera, essere un campione con il Brasile con soli 20 anni».
25 MAGGIO 2005: LIVERPOOL 3 – MILAN 3
«Quel giorno ho capito una cosa, nel calcio non ci sarà mai nulla di già vinto. Tuttora non ho idea di come il Liverpool avesse fatto a raggiungerci in sei minuti. Anche se ho perso, è la partita che mi ha segnato di più».
1 LUGLIO 2006: BRASILE 0 – FRANCIA 1
«Ho scelto due partite che ho perso perché ho imparato molto. Quell’anno il Brasile era incredibile, c’erano Cafù, Lucio, Roberto Carlos, Ronaldo, che aveva vinto nello stesso anno la Champions League con il Barcellona, ma dall’altra parte c’era Zidane che era più forte quel giorno. Anche se per una sciocchezza poi perse l’opportunità di essere campioni del mondo».
23 MAGGIO 2007: MILAN 2 – LIVERPOOL 1
«La rivincita del 2005. Avevamo la giusta motivazione per non ripetere quanto fatto nel 2005. Stavamo vincendo 2-0 ma quando Kuyt segnò all’89’ si notava la paura in campo. E’ stato meraviglioso, il 2007 è stato l’anno migliore della mia carriera».
16 DICEMBRE 2007: BOCA JUNIORS 2 – MILAN 4
«Anche se sembra facile, una finale del Mondiale per Club è sempre duro e competitivo. Segnai un gol al 61′ e festeggiai con una maglietta con la scritta ‘Io appartengo a Gesù’. Fui nominato migliore in campo».