Kalinic + André Silva = Aubameyang

Aubameyang al posto di Kalinic e André Silva poteva essere una soluzione. E con Ibrahimovic a costo zero e Cutrone in rosa…

In una squadra ben organizzata guidata da un grande allenatore probabilmente tutti i giocatori del Milan avrebbero un ruolo importante. Ma i fatti ci portano a considerazioni diametralmente opposte. L’amalgama ancora non è arrivato e i presunti big (Bonucci, Biglia e Kalinic) ancora non hanno fatto la differenza.

SOGNO SVANITO – In un periodo in cui i rossoneri fanno fatica a trovare la via del gol crescono i rimpianti per non aver portato a Milanello un grande attaccante. La cifra necessaria (a luglio) per acquistare Pierre Emerick Aubameyang era di circa 70 milioni di euro: solo successivamente il Borussia Dortmund, complici le vicende di mercato di Dembelé e le titubanze del Milan, ha alzato il prezzo per il gabonese che in questo inizio stagione ha già messo a segno 15 reti in competizioni ufficiali.

MERCATO – In altri termini gli investimenti fatti per André Silva (circa 40 milioni) e Nikola Kalinic (25 milioni) equivalgono all’importo richiesto dal ds giallonero Michael Zorc. Posta così la situazione qualcuno potrebbe obiettare che due giocatori sono meglio di uno soltanto e che i ricambi in una grande squadra sono necessari. Bene, allora andiamo a vedere come poteva essere impostato il mercato.

IBRA E CUTRONE – Tralasciando le accuse di Vincenzo Montella alla società sulla mancanza di esterni d’attacco (il mercato è stato concordato e in rosa ci sono Suso, Bonaventura, Borini e Calhanoglu) passiamo alla vicenda centravanti. Spendendo 70 milioni per Aubameyang si poteva risparmiare sull’eventuale riserva. Un solo nome: Zlatan Ibrahimovic che da dicembre-gennaio sarebbe tornato a disposizione e asarebbe stato l’usato pronto da impiegare in Europa League. Senza dimenticare Patrick Cutrone, esploso a calciomercato iniziato, che rappresenta una valida alternativa ad un grande bomber. Insomma un 4-3-3 con Bonaventura-Aubameyang-Suso e Ibrahimovic e Cutrone in panchina sarebbe stato il sogno di ogni milanista.