2015

La chiave di (s)volta

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Il Diavolo dà un calcetto alla crisi e torna finalmente a sorridere dopo un periodo sfortunato. Nella serata in cui viene a sancirsi il secondo trionfo consecutivo rossonero, prefigurato da molti addetti e non come una chimera, Mihajlovic trova finalmente quei punti fermi imprescindibili per un lavoro settimanale più sereno e al riparo dal fastidioso spettro dell’esonero. Contro il Chievo degli ex Birsa e Paloschi le buone notizie sono arrivate finalmente dalla retroguardia, in grado per la prima volta in dieci giornate di uscire dalla contesa senza reti al passivo. E contro i gialloblù, come era avvenuto domenica al cospetto del Sassuolo – dove il gol era arrivato solo da calcio piazzato ospite – di nuovo buona è sembrata essere l’intesa della coppia AlexRomagnoli, apparsa sul pezzo per tutti i 90‘. Si attendono chiaramente test più probanti per capire se l’affiatamento fra i due può, per così dire, rendersi inossidabile. A centrocampo, checché se ne dica, Montolivo è l’unico a poter ricoprire il ruolo di playmaker, pur considerando i troppi blackout dell’azzurro, e due armi di valore sono Kucka, giocatore di grandissima quantità, e Bertolacci, i quali stanno prendendo progressivamente fiducia nelle giocate. In uno schema tattico poi che oscilla fra il 4-3-3 e il 4-4-2 è fondamentale poter fare affidamento sull’apporto degli esterni alti, e Bonaventura e Cerci – quest’ultimo autentica sorpresa nelle recenti uscite – in tal senso hanno rispettato in toto gli oneri connessi alle due fasi. E se alla fine contiamo che all’appello mancano ancora Niang, Balotelli e Menez, si deve per forza volare basso, ma si può anche iniziare a sognare altro.

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