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La fine ingloriosa di Kalinic: le parole di Dalic sono già virali
Per Kalinic ora anche le voci riguardo un trasferimento sembrano essere state accantonate: ecco le parole dure di Dalic nei confronti del rossonero
Sono già diventate un video virale le parole spese da Zlatko Dalic, Ct della Croazia, che nella giornata di ieri ha estromesso di fatto Nikola Kalinic dalla spedizione impegnata nei mondiali in Russia dopo un grave rifiuto palesato dal centravanti nel corso della gara d’esordio contro la Nigeria. Un gesto che il rossonero ha inoltre ribadito anche nella giornata di allenamento successiva e che ha portato Dalic ha rispedire a casa Kalinic reo di aver mancato di rispetto alla propria Nazionale e ai propri compagni. Una fine ingloriosa per il numero 7 del Milan arrivato a Milanello proprio dopo una serie di vicissitudini simili vissute in maglia Viola con la presentazione di certificati medici opinabili che gli permettessero di saltare gli allenamenti in vista del suo trasferimento al Milan.
Nel corso della stagione però il comportamento di Kalinic non è stato ugualmente esemplare: prima di Milan-Chievo infatti l’attaccante è stato estromesso da Gennaro Gattuso dalla lista dei convocati per scelta tecnica proprio a causa di un atteggiamento non propriamente esemplare mostrato in allenamento. La cattiva reputazione di Kalinic però purtroppo non si esaurisce alle vicende extra-campo visto che i numeri della sua stagione rasentano realmente l’imbarazzo con appena 6 gol in 41 presenze nella sua prima avventura al Milan. Ora per il croato si sarebbe fatto vivo il Siviglia ma ad oggi ogni voce riguardo al suo trasferimento sembra essere diventato un mero ricordo.
A commento delle vicende legate al rapporto tra Nikola Kalinic e la Nazionale croata si è pronunciato anche il connazionale Milan Badelj, anche lui nell’orbita rossonera: «Quello che è successo non ci ha influenzato. La prima cosa è la squadra, devi mettere da parte l’ego quando parli della tua Nazionale. La situazione è diversa tra club e Nazionale: lo stesso rispetto ci vuole nel club, ma qui ancora di più perché è una situazione più specifica e ci vediamo meno frequentemente. L’importante è mantenere unità e buon clima nello spogliatoio».