2015

La parabola di Menez, da irrinunciabile a probabile riserva

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“Sempre solo lui, sempre solo lui, sempre solo lui”. Così Carlo Pellegatti festeggiava il gol del momentaneo 2-1 dell’attaccante francese in Milan-Parma dello scorso 1 febbraio.
La parabola di Menez all’interno del Milan anzi pareva molto lontana dall’esistere. Poi gli acquisti estivi di Bacca e Luiz Adriano, che hanno completamente cambiato e scombussolato le gerarchie offensive nella mente della dirigenza rossonera e di Mihajlovic.
Il tecnico serbo peraltro non è assolutamente un fan dell’ex giallorosso, con cui ha in comune il fatto di aver giocato nella capitale.
Una volta ufficializzato l’allenatore sembrava addirittura che per Il mago Houdinì non ci fosse più spazio in rossonero.
Ma erano probabilmente solo indiscrezioni, visto che il Milan non si è mai prodigato per vendere il calciatore.
Eppure è chiaro che il suo ruolo, almeno sulla carta, non sarà minimamente paragonabile a quello della stagione passata. I tifosi sorridano, sarà un Milan più competitivo e prolifico, con buona pace di Jeremy Menez.
Il discorso si farebbe più complicato se dovesse arrivare Ibrahimovic, ma su questo si potrà eventualmente discutere più avanti

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