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La stagione di: Carlos Bacca, il cecchino dell’area di rigore
Quando Carlos Bacca è arrivato a Milano pochi conoscevano veramente che tipo di giocatore fosse il colombiano. I numeri raccontavano di un goleador con pochi eguali in Europa, ma si sa che il campionato italiano è più difficile di quanto sembra.
L’attaccante ex Siviglia però non ha avuto problemi di ambientamento con il nostro torneo e ha dimostrato subito di poter segnare ovunque. I 17 gol in campionato ( a cui vanno sommati due gol in Coppa Italia, tra cui la quello in rabona contro l’Alessandria) sono a testimoniare che il colombiano è un cecchino dell’area di rigore e uno dei migliori centravanti in Europa. In campionato solo Higuain ha segnato più di lui, eppure qualche tifoso rossonero lo ha criticato, sperando anche in una cessione in estate. La colpa che viene mossa a Bacca infatti è quella di partecipare poco al gioco, di dialogare male con i compagni di reparto e di aiutare poco la squadra, magari facendo da sponda e permettendo alla squadra di salire. Questo però non sono le caratteristiche del colombiano, il cui mestiere è quello di aspettare il pallone giusto in area di rigore e mandarlo in rete alla prima occasione. Bacca infatti, soprattutto nella prima parte di stagione, è stato un vero e proprio killer: spesso al primo tiro in porta ha fatto gol, e ancora adesso ha la migliore media del campionato in rapporto ai tiri tentati e ai gol realizzati. Quelli del colombiano sono dati da non dimenticare, soprattutto in ottica di un nuovo Milan, magari capace di creare maggiori occasioni da gol e di assistere con più precisione El Peluca. Le big d’Europa infatti hanno messo gli occhi su di lui, in particolare il Bayern Monaco di Ancelotti, disposto a offrire una cifra vicina ai 40 milioni di euro per l’ex Bruges e Siviglia. La volontà di Bacca è quella di disputare per la prima volta in carriera la Champions League, e anche per questo la sua permanenza al Milan non è affatto scontata. In base alle offerte la dirigenza valuterà il da farsi, sempre tenendo conto della volontà del colombiano. L’unica cosa certa è che in caso di cessione il Milan perderà un goleador nato, un animale dell’area di rigore, un cecchino infallibile che a San Siro non si vedeva dai tempi di Filippo Inzaghi.