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Leao: «Imparo dagli errori commessi e trovo soluzioni, non tutti sanno che…»

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Rafa Leao si è raccontato nel nuovo contenuto firmato DAZN, LEAO Mixtape. Ecco le parole dell’attaccante portoghese del Milan

Il nuovo contenuto firmato DAZN, LEAO Mixtape, racconta il percorso dell’attaccante rossonero attraverso le “tracce”, i capitoli, che stanno scandendo la sua storia milanista. Ecco le parole del portoghese del Milan:

MUSICA – «Perchè Leao Mixtape? Perché non tutti sanno che Rafael Leao ha pubblicato diversi dischi di genere rap e trap sotto il nome di “Way 45”. 45 è il codice postale del Portogallo, mentre Way è il cammino, quindi è un po’ una connessione»

RINNOVO – «Sono qua da tre anni e questa ormai è casa mia. In rossonero sto bene: voglio fare la storia e un giorno, quando smetterò di giocare, spero che il mio nome possa essere nel museo del Milan. Ho già iniziato a parlare con i miei avvocati per allungare il contratto»

LEAO IN CAMPO – «L’inizio non è stato facile perché sono arrivato in un campionato diverso e non parlavo l’italiano. Avevo 19 anni e c’erano tanti avversari di alto livello. Tutti però mi hanno dato una mano e adesso le cose vanno meglio».

PIOLI –  «Nonostante le difficoltà, Pioli mi ha dato fiducia e mi ha schierato titolare. E grazie a lui se sono diventato il giocatore attuale. Mi ha trasmesso la giusta mentalità perché è uno che mi ha spinto a credere sempre in me stesso. Mi diceva: “Tu hai talento, ma ti manca un po’ di mentalità vincente. Se vuoi arrivare al livello di Mbappé e Ronaldo, devi fare la differenza tutte le partite, altrimenti sei un giocatore banale»

MBAPPE E RONALDO –  «Mbappé e Ronaldo sono i due a cui mi ispiro, quelli che guardo di più su YouTube. Io ancora non sono un goleador come loro, un “matador”, ma sto imparando e voglio arrivare a quel livello»

PROSSIMO STEP –  «I dribbling fanno la differenza però qualche volta posso segnare di più e devo riuscirci anche se parto da sinistra. Quando arrivo davanti alla porta devo essere più concreto. In passato non lo ero. Adesso invece… Sto crescendo. »

PARAGONI –  «Lui è stato un gran giocatore, io sono ancora un giovane che cerca di arrivare quel livello. Niente paragoni»

FAMIGLIA –  «Mia mamma mi manda un messaggio tutti i giorni: non parla tanto di calcio, ma vuole sapere come sto, se ho mangiato bene, se sono con i miei amici. Mio papà mi chiede di fare sempre le cose giuste: prima di arrivare a questo livello, pretendeva che finissi la scuola… E una figura molto importante per me. Con il primo stipendio ho comprato loro la casa. »

CAPELLI –  «I miei capelli? Da ragazzo mi piaceva portarli più lunghi, ma una volta mio papà me li ha tagliati perché a scuola mi avevano chiamato “ragazza”»

SURFISTI –  «I surfisti qualche volta sbagliano onda, ma dopo tornano sulla tavola e fanno bene. Credo sia il modo giusto di pensare: puoi provare e sbagliare ma devi continuare a imparare, trovare delle soluzioni di fronte agli errori commessi».

THEO HERNANDEZ –  «Dice che è più veloce di me? Una volta in allenamento dobbiamo fare una corsa e scommettere… Theo mi piace perché quando parte è molto potente. Per me è uno dei terzini sinistri più forti del mondo, un elemento fondamentale per la nostra squadra»

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