Leao CARICA il Milan: «A novembre divento papà!»
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Leao CARICA il Milan: «A novembre divento papà! Mercato OTTIMO, a Camarda CONSIGLIO questa cosa». Poi ESALTA Fonseca

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Rafael Leao, fuoriclasse del Milan, si è raccontato alla Gazzetta dello Sport in vista della prossima stagione: le dichiarazioni

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Rafael Leao, fuoriclasse del Milan, ha dichiarato:

PADRE – «Diventerò papà tra poco, papà di due gemelli che dovrebbero nascere a novembre. Sono sicuro che sarà un’esperienza molto carina, a me i bambini piacciono. Ho ancora un altro motivo per dare valore alla mia famiglia e continuare a lavorare per lei. Li chiameremo Rodrigo e Tiago».

EURO 2024 – «Uscire ai quarti è stato difficile, ma resta una bella esperienza. Le vacanze in famiglia mi hanno fatto bene: invece di venire qui in New Jersey da Miami, sono passato dal Portogallo per vedere i miei parenti. Sono loro che mi stanno sempre vicino».

NUOVA STAGIONE – «Per la nuova stagione adesso sono carico, sono felice di rivedere i compagni e fare un’altra stagione con questa maglia. Con quasi tutti sono rimasto in contatto. E Florenzi mi ha chiesto: “Ti stai allenando?».

FONSECA – «È una persona diretta, molto, fa vedere subito quello che vuole. Le sue squadre hanno giocato sempre un bel calcio: mi vedo bene con lui e anche i compagni sono contenti. Gli allenamenti sono molto intensi, sempre con la palla: secondo me abbiamo già capito tutte le sue idee di gioco, sarà bello, secondo me è l’allenatore giusto. Cosa mi chiede? Di stare largo, cercare la palla, fare uno-due per arrivare vicino all’area».

MORATA-GIROUD – «Morata e Giroud sono due campioni: uscito uno, ne è entrato un altro. Morata è un attaccante che lavora ed è molto mobile, sarà bello per noi altri attaccanti».

PAVLOVIC E MERCATO – «È forte, cattivo, bravo con la palla, ha fisico. Devo dire che anche gli altri giocatori avvicinati al Milan in questa estate mi piacciono».

CAMARDA – «È ancora giovane ma sta facendo molto bene, mi aspetto molto da lui. Io cerco sempre di parlargli, fargli capire che in prima squadra è diverso rispetto alle partite con i ragazzi della sua età. Deve essere forte, combattivo e lavorare al 100% aspettando la sua opportunità».

IBRAHIMOVIC – «Ci parliamo. Quando giocavamo l’amicizia era diversa, lo avevo sempre al mio fianco. Ora se ho bisogno, so che posso chiamarlo a qualsiasi ora. È una delle persone che possono portarmi a un altro livello. Che consigli mi dà? Mi parla di mentalità, dice che in campo devo essere più cattivo. E io voglio diventarlo!».

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