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Leonardo e Maldini intoccabili: questa crescita è merito loro

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A Leonardo e Maldini vanno i meriti per la crescita repentina di questo Milan targato Elliott: ad oggi sono pochi gli errori compiuti dai due manager

I recenti successi del Milan, che hanno permesso alla formazione rossonera di continuare a perseguire due dei tre obiettivi stagionali stabiliti ad inizio stagione, sta galvanizzando tutto l’ambiente milanista. I meriti per questo momento positivo va diviso equamente tra tutte le parti partendo dalla proprietà di Elliott e arrivando, ovviamente, ai giocatori e staff tecnico. In questa spartizione ideale dei dividendi però una grossa fetta va anche attribuita a Leonardo e Maldini: i neo-dirigenti milanisti hanno fatto un lavoro incredibile in pochissimo tempo riuscendo a costruire una squadra, già in estate, notevolmente più forte rispetto a quella della passata stagione. La crisi emotiva e da gol di Higuain ha parzialmente rovinato il lavoro dei due manager milanisti che a gennaio però hanno avuto l’abilità di rinforzare ulteriormente la rosa privandosi dell’elemento fino a quel momento più rappresentativo. Paqueta e Piatek sono a tutti gli effetti due “affari epocali” per una squadra come il Milan: 70 milioni complessivi che già oggi potrebbero essere quasi valere il doppio visto l’exploit del centravanti polacco e l’approccio straordinario al calcio italiano del talento brasiliano.

Leonardo e Maldini però oggi ricevono complimenti anche per alcune operazioni precedentemente considerate marginali l’estate scorsa come quelle che hanno portato Bakayoko e Castillejo in rossonero ad agosto. Oggi il centrocampista francese è considerato un pilastro del progetto rossonero, come confermato dalla volontà di riscattarlo in estate, mentre l’esterno spagnolo ieri ha dimostrato una crescita esponenziale rispetto alle prime uscite stagionali tanto da diventare un alternativa concreta al fino a questo momento intoccabile Suso. Maldini e Leonardo però sono stati anche abili nel non disfare totalmente quanto di buono o “potenzialmente buono” fatto dalla gestione precedente targata Cina e Massimiliano Mirabelli: Pepe Reina, che sarebbe dovuto essere il sostituto di Donnarumma all’epoca in odore di cessione, oggi è una preziosa chioccia per il portierone rossonero che ha trovato proprio nei consigli dell’esperto estremo difensore spagnolo un importante modello a cui ispirarsi e su cui poggiare le basi per la propria formazione tecnica. Oltre a Reina però va considerata anche la fiducia che la società ha continuato a riporre su Andrea Conti, tre assist in 4 gare giocate, quest’anno e su Lucas Biglia che però ancora deve dimostrare di meritarsi la conferma vista la sfortunata stagione vissuta fino ad ora. L’unico elemento ancora da riconsiderare riguarda il profilo di Mattia Caldara, arrivato in scambio secco per Bonucci in estate dalla Juventus: recuperato anche lui Gattuso potrà davvero contare su una rosa giovane, forte e lunga. Proprio ciò che serve per ambire alla Champions League.

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