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Marchetti sul momento del Milan: «Pioli bersaglio più facile ma la domanda da porsi è solo una»

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Luca Marchetti, noto giornalista, ha commentato il momento del Milan e la posizione di Stefano Pioli: le dichiarazioni

Dalle colonne di TMW, Luca Marchetti ha parlato così del momento del Milan:

«L’allenatore in questi casi diventa il bersaglio più facile, più grande, più scontato. L’importante è che sappiate che una volta colpito Pioli (e magari mandato via) non si risolveranno d’incanto tutti i problemi del Milan: sarebbe ingeneroso addossare a lui tutte le responsabilità, posto che certamente c’è anche una sua responsabilità rispetto a questa situazione sportivamente drammatica che il Milan sta vivendo. Basta guardare i numeri. Da poco più di un mese a questa parte il Milan ha vinto due partite (PSG e Fiorentina). Ha perso con Juve, PSG, Udinese e Borussia. Ha subito 13 gol. Sono numeri che fanno male ai tifosi rossoneri. Male tanto quanto gli infortuni: Thiaw è il nono indisponibile di questo periodo e contro il Frosinone mancherà ancora Giroud. Gli altri temi da prendere in considerazione sono il mercato (e quindi la profondità della rosa e la competitività in generale della squadra rossonera), la società (e la capacità di essere presente e di confrontarsi con Pioli anche sui temi tecnici) e naturalmente il rendimento dei giocatori, che non può essere soltanto di responsabilità diretta di Pioli. Ora la Champions è praticamente andata: il rischio è di uscire proprio direttamente dall’Europa. E sarebbe un bruttissimo colpo per il Milan che avrebbe proprio bisogno di un’altra immagine internazionale. E quindi rimarrebbe il campionato: dove non si può sbagliare affatto. Il dubbio nella testa della proprietà rimane e probabilmente si ingigantisce ogni giorno di più: è sempre Pioli l’uomo giusto? Al di là delle difficoltà e al netto di tutte le considerazioni da fare questa è l’unica domanda da porsi, senza guardare i risultati».

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