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Maldini: «Mi aspetto quello che mi aspetto sempre dal Milan…»
Maldini: «Mi aspetto quello che mi aspetto sempre dal Milan…». Le parole del direttore dell’area tecnica rossonera
Paolo Maldini ha parlato ai microfoni di Mediaset Infinity + nel pre-partita del match di Champions League tra Milan e Chelsea. Ecco le parole del direttore dell’area tecnica rossonera:
PARTITA – «Mi aspetto quello che mi aspetto sempre dal Milan: una squadra coraggiosa. In casa sempre diverse prestazioni da quelle fuori di casa e ci dimentichiamo del valore degli avversari: sono Campioni del mondi in carica, per il loro terzino sinistro di riserva hanno speso più di quanto abbiamo speso noi un anno. La nostra prestazione dovrà essere diversa da quella di Londra»
OFFERTE SU LEAO – «Il mercato è fermo. È vero che le chiacchiere si possono fare, ma non c’è stato alcun approccio post mercato. Ora Rafa si deve concentrare su questa stagione e lo sta facendo alla grande».
IMPORTANZA PARTITA – «È importante per il nostro cammino di quest’anno. Siamo lontani dal Milan che vinceva le Champions, questo è chiaro: ci vogliono tempo e investimenti e un sacco di cose che in questo momento non abbiamo. Ma noi abbiamo voglia, tradizione e anche giocatori forti e giovani. Dobbiamo superare un girone che è molto meno impegnativo di quello dell’anno scorso; ha le sue difficoltà, ma è meno impegnativo. Pensavo a quando abbiamo affrontato negli ultimi anni Manchester Utd, Liverpool e Chelsea: sempre avuti tantissimi giocatori fuori, probabilmente stiamo pagando la difficoltà di trovare alternative a quelli che giocano sempre».
PASSO IN AVANTI NELLA MENTALITA‘ – «È un processo un cammino lungo tre anni. Siamo partiti con zero esperienza in Europa e tante cose sono state nuove; il primo impatto di Anfield è stato travolgente, poi abbiamo reagito. In Serie A abbiamo sempre giocato bene; col Napoli, per esempio, non meritavamo di perdere, ma secondo me c’è una differenza rispetto agli anni passati di mentalità».
VEDERE UN MILAN COME QUELLO IN CUI GIOCAVA PAOLO MALDINI – «Certe cose sono irripetibili. Io spero che non sia così. Forse essere protagonisti per 25 anni passa per una serie di cose molto profonde: noi lo stiamo facendo; e lo stadio, purtroppo, è una di queste: dico purtroppo perché siamo tutti affezionati a San Siro, ma non possiamo vivere di soli ricordi e dobbiamo pensare al futuro».