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Mancini elogia Fassone e Mirabelli e apre al Milan
Roberto Mancini a tutto tondo: l’allenatore dello Zenit ha parlato di Fassone, Mirabelli e dell’eventuale chiamata del Milan
Nei mesi scorsi il nome di Roberto Mancini è stato accostato con insistenza al Milan, complice anche un trend negativo che la stagione stava prendendo. Il mister dello Zenit San Pietroburgo, però, non può spostarsi a metà stagione e, in più, è tentato anche dall’esperienza da CT della Nazionale.
LE PAROLE DI MANCINI – Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Roberto Mancini ha parlato del Milan. Dal rapporto con Fassone e Mirabelli fino alle critiche piovute da ogni dove sulla campagna acquisti e alla risposta ad un’eventuale chiamata per il futuro. Il tecnico di Jesi non si tira indietro e rimarca l’errore dell’Inter nell’aver lasciato andare via Fassone:
«Con Fassone ho lavorato benissimo all’Inter. Anzi, ritengo che l’errore più grande dell’Inter sia stato proprio quello di far partire Fassone, competente e brava persona. Il primo anno avevamo fatto bene, eravamo arrivati quarti che oggi vorrebbe dire Champions. In genere, squadra che vince non si cambia. Non andò così».
MANCINI SU MIRABELLI – «Un conto è fare l’osservatore, un conto il d.s. in un club come il Milan. Massimo ha bisogno di fare esperienza e di imparare, ma i giocatori li vede e farà bene anche al Milan».
MANCINI SUL MERCATO E SULL’EVENTUALE ARRIVO AL MILAN – «Io dico che il Milan ha acquistato buoni giocatori. Per il salto di qualità servirebbero 2-3 pedine di grande valore. Ma non è facile convincerle a venire in Italia e quanto ti costano nel mercato di Coutinho? Se Fassone e Mirabelli mi chiamassero al Milan non avrei problemi, io lavoro bene con tutti e non ho problemi di colore».