2014
Mediana Milan: da Pirlo a Muntari
Degli innumerevoli paradossi che aleggiano attorno all’attuale Milan uno dei più incredibili si chiama Centrocampo. Non bisogna attuare immani sforzi di memoria per far tornare alla mente un certo Andrea Pirlo, al cui cospetto nessuno degli attuali mediani rossoneri reggerebbe al confronto tecnico-tattico. Il playmaker bresciano fa parte della categoria “fuoriclasse”, una tipologia di calciatori che a Milanello non è più in voga da qualche anno e che i recenti piazzamenti del club in campionato confermano. Dal momento della cessione dell’ex 21 rossonero alla Juventus, atto sciagurato per cui non è un caso che ancora oggi sulla questione si giochi a fare scaricabarile, il Milan non ha più un centromediano metodista. L’impostazione del centrocampo post–Pirlo prevede infatti tre elementi votati all’interdizione e poco propensi ad impostare l’azione. Ma siamo sicuri sia solo un discorso di scarsa qualità? Di quel vecchio Milan facevano parte pure due dalla suola non proprio educata come Gattuso e Ambrosini, che tuttavia compensavano la ruvidezza con un distinto spirito di abnegazione. L’odierna linea mediana rossonera sembra mancare sotto qualsiasi aspetto, e il fatto che consideri Muntari un fattore imprescindibile è tutto dire. Il ghanese è l’emblema perfetto della metamorfosi della squadra a metà campo, non fosse che per la strana coincidenza di essere sbarcato a Milanello poco dopo che Pirlo prendesse la strada per Torino.
Non c’è alibi che tenga per giustificare il gap che in ogni incontro i rossoneri subiscono in quel reparto oltretutto nevralgico, qualunque sia il rango dell’avversario. Ieri sera al Ferraris ad esempio la squadra ha sofferto molto la Sampdoria, anche perchè Essien, De Jong e Bonaventura non hanno garantito un’adeguato filtro in mezzo al campo, e per i liguri non è stato complicato infilarsi negli spazi regalati dai rossoneri con la rapidità dei vari Eder e Gabbiadini. Il regresso del Milan da ieri a oggi è innegabile in tutti i reparti, e sarà complicato tornare ad essere davvero competitivi con un’ottica societaria ferma e convinta dell’opportunità del parametro zero.