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Mihajlovic a Milan Channel chiarisce il suo futuro

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Ecco le parole di Sinisa Mihajlovic a Milan Channel pochi attimi prima della conferenza stampa alla vigilia di Chievo-Milan:

“Mi dispiace che per una partita persa, anche se con una sconfitta bruciante, abbiano ricominciato con la solita storia sul mio futuro. Passare da un estremo all’altro non è mai sano, ma io ci sono abituato. Come tutti gli allenatori sarò giudicato fino alla fine dell’anno. Io vorrei rimanere, se dipendesse solo da me mi confermerei sicuramente. Io sono concentrato sulle prossime partite”.

COLLOQUIO CON BERLUSCONI E RISPOSTA SQUADRA.

“Ci siamo salutati e abbracciati. E’ stato un colloquio sereno in una situazione senza alcun tipo di problema. Giocatori con me? Ho sempre avuto un buon rapporto con la squadra, ho sempre detto in faccia quello che pensavo. Ho sempre portato e preteso rispetto. Mi fanno piacere le dichiarazioni dei miei giocatori, ma non mi sono mai preoccupato di queste cose perché credo nel mio lavoro. Sono il primo arrabbiato se perdiamo, però il nostro campionato non è finito. Il sesto posto sta stretto a me e la squadra. Accontentarci vorrebbe dire di rischiare di arrivare settimo. Ci sono possibilità di risalita, ma dobbiamo tornare a giocare come sappiamo”.

SGUARDO AL CHIEVO.

“Non so con che formazione scenderemo in campo. Chi non è al 100% entrerà a partita in corso, non c’è alcuna punizione. Chi entrerà avrà il compito difficile di cambiare la partita. Per il tipo di nostro gioco se non abbiamo in campo 11 giocatori al 100% ne risentono anche quelli al 100%. Il Chievo è un’ottima squadra. Tutte le squadre quando incontrano il Milan danno il massimo ed è normale sia così. Se giochiamo come l’abbiamo preparata possiamo vincere. Sarà una squadra equilibrata che corre, organizzata. Un po’ come il Sassuolo, con un po’ meno di qualità”.

ASSENZE PESANTI CON IL SASSUOLO.

 “Certamente, Abate e Montolivo sono due giocatori che si fanno sentire in campo e fuori e sono mancati anche da quel punto di vista. E’ una delle cose che c’è mancata domenica”.

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