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Mihajlovic: “Balo e Menez non danno il massimo. Non c’è confusione”
Intervenuto in conferenza stampa, Sinisa Mihajlovic ha così parlato dei giocatori indisponibili per il match di domani contro l’Atalanta:
“Honda ha preso una botta in Nazionale sul piede destro, ma tanto il destro non serve (ride, ndr). Qui in rosa ognuno ha la sua personalità e il suo carattere. Qui al Milan ci sono molti nazionali, se ce ne sono tanti è perché ci sono giocatori forti e importanti”.
Sui giovani:
“Ho avuto sempre il coraggio di mettere i giovani in campo, nella mia carriera ne ho fatti giocare tanti e sarà sempre così. È una soddisfazione anche per me lanciare un giovane, se faccio debuttare un giovane è perché è bravo e lo merita”.
Sugli obiettivi stagionali:
“Io capisco bene l’aspetto motivazionale delle parole del presidente, so quanto sia importante vincere la Coppa Italia, che cambierebbe l’immagine esterna della nostra stagione. Ci teniamo tutti a vincerla, anche perchè in molti non abbiamo vinto nulla. Conoscendo Berlusconi, sa anche lui che non può dipendere tutto da una sola partita. Le valutazioni vanno fatti su un anno intero e poi si decide”.
Sul futuro del Milan:
“Ci vorrebbero pochi e mirati investimenti, servono giocatori motivati e di qualità. Però ripeto che per tutto ci vuole tempo. Da ct della Serbia ho cambiato tantissimi giocatori, erano tutti giovani che hanno avuto la possibilità di giocare e ora stanno facendo la loro carriera. In campo vanno i giocatori e non i nomi, le motivazioni sono fondamentali. Non si deve guardare il nome, ma se il giocatore può essere utile o meno alla squadra”.
Sul modulo da adottare:
“Non c’è un modulo che ti fa vincere tutte le partite. La scelta del modulo dipende dai giocatori che hai a disposizione e dalla loro condizione. Io nella mia carriera ho provato tutti i moduli, solo una volta ho usato la difesa a tre, ma sono d’accordo con il presidente che quella a 4 è meglio. Il modulo può essere cambiato anche a partita in corso”.
Sulla suo futuro:
“Non decido io, ho ancora un anno di contratto. A fine anno avrò la coscienza a posto. Potevo fare meglio, così come tutti”.
Su Menez e Balotelli:
“Dipende da loro e non da me. Indipendentemente da quanto giocano devono dare il massimo, finchè non sarà così non giocheranno dall’inizio”.
Sul gioco espresso nelle ultime partite:
“Sicuramente potevamo fare meglio, ma lo avrei detto anche se eravamo primi in classifica perchè si può fare sempre meglio. In questa stagione ci sono stati dei miglioramenti rispetto agli anni scorsi. Serve tempo, anche se so che nel calcio italiano non c’è tempo. I giocatori non devono mai sbagliare l’atteggiamento, devono svolgere il loro lavoro al meglio”.
Sul futuro:
“Io sono sereno, ho un altro anno di contratto e finchè sarò alla guida del Milan tirerò fuori il massimo da me e dai giocatori. Gli allenatori dipendono dai risultati, alla fine si valuta il lavoro svolto, la crescita della squadra e tanti altri fattori. L’importante è avere la coscienza a posto”.
Sul Milan italiano:
“Penso che anche oggi il Milan è la squadra che schiera più italiani, ogni partita ne schieriamo almeno 6 o 7. Altre squadre non ne schierano nemmeno uno. Ci vuole tempo per un progetto del genere, uno come Locatelli può stare nel Milan, ma gli serve tempo. Per vincere bisogna programmare e dare tempo a tutti. Io divido i giocatori in bravi e non bravi, non in italiani e stranieri”.
Sulla confusione di cui ha parlato Di Francesco:
“Non c’è confusione al Milan. Le parole del presidente non si commentano mai. In piazze come quella del Milan ci sono molte pressioni, ci si aspetta di più rispetto alle squadre piccole. Non so cosa intendesse Di Francesco”.
Sul finale di campionato:
“In Italia non ci sono partite facili, dobbiamo incontrare anche squadre che lottano per non retrocedere. Conteranno molto le motivazioni, ma come ho già detto le dobbiamo avere anche noi, anche per arrivare nel modo migliore alla finale di Coppa Italia. Non possiamo pensare di arrivarci bene senza fare bene nelle ultime partite di campionato”.