2015
Milan, 2015 all’insegna della paura: già sei rimonte incamerate
Fra i dati più allarmanti del nuovo anno solare del Milan, non sarà passato indenne all’occhio del perspicace tifoso rossonero quello relativo al numero dei parziali drammaticamente recuperati dagli avversari dei meneghini nel corso dei 90 minuti. Gli uomini di Inzaghi spesso si sono trovati avanti nel punteggio, ma altrettanto spesso la loro condotta di gara poco attenta e alquanto timorosa in copertura, ha infuso coraggio al nemico, che in tre occasioni (Torino, Empoli e Verona) ha rialzato la testa ed è tornato in parità nel punteggio, e in altre tre (Sassuolo, Lazio e Fiorentina) ha operato addirittura il sorpasso. Diversi sono i fattori che possono aver determinato questa costante.
Una delle cause alla base dell’alto passivo di rimonte dei rossoneri è emersa bene nella gara del Franchi di ieri: decisamente discutibili sono parse le scelte riguardo i cambi operati da Inzaghi, come pure la loro tempistica. Emblematici due casi: l’ingresso di Cerci, un contropiedista poco avvezzo al sacrificio, per Honda, ha sbilanciato la squadra, che in quel frangente, al 35′ della ripresa, avrebbe necessitato di forze fresche sì, ma in difesa, per difendere il minimo vantaggio acquisito grazie a Destro. E quando le misure difensive sonno state prese, con l’entrata di Bonera per l’affaticato Abate, rientrante da un lungo infortunio, la frittata era già fatta. Inutile ripetere che c’è poi un problema di natura psicologica, e qui il dito può essere puntato solo contro Inzaghi e nessun altro, oltre a una condizione fisica inspiegabilmente peggiore di quella di squadre che disputano anche l’Europa League. Insomma, tanti punti non tornano; la parola passa ora alla società.