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Milan 2021: top, flop e rimandati. Il giudizio della prima parte di stagione
Il Milan 2021 termina la prima parte di stagione al secondo posto con 42 punti in classifica. Ecco i top, flop e i rimandati
Tempo di prime somme al termine del girone di andata di Serie A, che vede il Milan al secondo posto a quota 42 punti. Primo posto occupato dall’Inter, che dista quattro lunghezze, mentre il quinto posto è per il momento lontano otto punti. I rossoneri, però, dopo un grande avvio di stagione, si sono persi tra infortuni pesanti, Kjaer su tutti, e certezze che sono venute meno.
Al giro di boa troviamo una squadra che migliora il record di punti dello scorso anno e che ha trovato più di una piacevole sorpresa tra i propri interpreti. Non tutti, però, hanno reso secondo le aspettative, ed è per questo che dovranno alzare ulteriormente l’asticella in questo 2022. Andiamo dunque a vedere i top, i flop e i rimandati di questo girone di andata.
TOP
Maignan – Il portiere francese è senza dubbio una delle scoperte più belle della stagione fino a questo momento. Arrivato con l’etichetta, pesante, dell’erede di Donnarumma, Mike si prende il Milan a suon di parate, sicurezza e tanta leadership. In mezzo, due mesi di stop per un intervento al polso: non è tornato ancora al massimo della forma, eppure dà ampie garanzie. Deve continuare così.
Tonali – La pressione del grande salto, l’emozione di essere arrivato nella squadra del cuore ma soprattutto lo scomodo prezzo del cartellino sulla manica, decisamente troppo alto. Sandro, dopo un anno di ambientamento, spazza via tutte queste incertezze e diventa un titolare indiscusso del centrocampo rossonero. La coppia Bennacer – Kessié sembrava insostituibile, adesso sono loro ad alternarsi per lasciare spazio al cuore milanista del giovane mediano lodigiano. La sua crescita è qualcosa di incredibile, probabilmente in pochi avrebbero profetizzato uno step così netto rispetto all’anno scorso. Nel 2022 serviranno ulteriori conferme.
Leao – Il portoghese, dopo due anni di talento inespresso, sta tirando fuori tutto il suo potenziale. L’esterno sinistro è un mix di potenza, tecnica e fantasia, che dalle parti di San Siro, sponda rossonera, non si vedeva da almeno dieci anni. La qualità c’è sempre stata, serviva quel click nella testa: passare da “Si, è bravo ma non si applica” a “Wow, è un modello da seguire”. Al momento sembra aver compiuto questo passo, vedremo da gennaio se riuscirà ad essere ancora più decisivo.
FLOP
Theo – Il francese, al momento, sembra un lontano parente dello straripante terzino che abbiamo imparato a conoscere. Il Covid e qualche acciacco di troppo lo ha condizionato, è vero, ma al netto dello stato fisico, anche quello mentale non sembra particolarmente brillante. Tanti errori e sbavature in fase difensiva, mentre in avanti non riesce ad essere quella freccia in più che serve a Stefano Pioli. I tifosi si augurano che, dopo la rete contro l’Empoli, il terzino possa passare un Natale sereno e ritornare a macinare chilometri a tutta velocità.
Bakayoko – Estate 2019. Dopo una bellissima annata con il Milan di Gattuso, il francese torna al Chelsea perché i rossoneri non riescono a prelevarlo a titolo definitivo. L’ambiente milanista è dispiaciuto, perché ha perso una roccia e un faro a centrocampo. Due anni dopo, però, Baka ritorna a Milanello ma, fino ad ora, più che una risorsa è una tassa da pagare per Stefano Pioli. Ogni volta che entra in campo, commette quella sbavatura di troppo, che spesso è costata cara alla squadra. Adesso, Bennacer e Kessié partono per la coppa d’Africa e il mondo rossonero è piuttosto preoccupato.
Ballo Touré – Premesso che è prestissimo per valutare un giocatore che si trasferisce in un ambiente nuovo e gioca poco. Ma, come ricorda il titolo, si giudica quanto visto fino a questo momento. Fodé Ballo Touré, riserva naturale di Theo Hernandez, non sta convincendo minimamente. Al netto di qualche problema dal punto di vista dell’ambientamento in un campionato piuttosto ostico come la Serie A, la sensazione è che ci siano dei limiti tecnico-tattici anzi, vere e proprie lacune tecnico-tattiche, che non possono dare certezze. In Francia, gli addetti ai lavori ne parlano bene: speriamo possa scrollarsi di dosso la tensione e le incertezze, e cominci ad apprendere rapidamente i requisiti fondamentali richiesti dal campionato italiano.
RIMANDATI
Diaz – L’illusione di inizio stagione, con un avvio da campione affermato, ha lasciato spazio alla perplessità in merito al diez rossonero. In questi quattro mesi, possiamo dividere in due le prestazioni di Brahim: top player da settembre ad ottobre; smarrito da novembre a dicembre. Post Covid, infatti, il folletto spagnolo non ha ritrovato la brio e la verve con le quali spaccava le partite e le difese avversarie. Che la sosta possa fargli ritrovare lucidità, forza ed effervescenza.
Kessié – Croce e delizia principale del gruppo rossonero. Al netto della questione contrattuale, l’ivoriano è un punto di domanda in questa stagione: chi è il vero Franck? Quello della doppietta da trequartista contro l’Empoli? Oppure quello distratto e compassato visto contro l’Altetico o al derby? La risposta forse non si saprà mai, ma dopo la coppa d’Africa, il Milan spera di ritrovare un giocatore più costante.
Florenzi – Dopo tre mesi di buio totale, ecco i primi segnali di Alessandro Florenzi, culminati con la punizione vincente contro l’Empoli. Il terzino romano, alle prese da sempre con problemi fisici, sta ritrovando un minimo di continuità, sia dal punto di vista fisico, sia da quello del rendimento. Un giocatore del suo calibro è importante per lo spogliatoio e la sua esperienza può essere un’arma fondamentale. A gennaio, Pioli si augura di avere un Florenzi al top della condizione.