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Milan, al 30 giugno senza plusvalenze? Per il bilancio sono guai

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Il Milan arriverà al 30 giugno con il bilancio in grave difficoltà: non sono infatti state ancora registrate plusvalenze

Il rapporto tra il Milan e il Fair Play Finanziario è quantomeno conflittuale. Da ormai molti mesi i rossoneri sono infatti attanagliati dal pressing dell’Uefa, che monitora attentamente la situazione economica e i conti di via Aldo Rossi. La doppia sanzione dell’organo europeo è sempre in attesa. Come riporta infatti la Gazzetta dello Sport la prima è relativa al triennio 2014-17 (rientro a pareggio di bilancio nel 2021, limitazione della lista e multa) ed è in attesa di pronunciamento del Tas, la seconda riguarda il triennio 2015-18 e deve essere ancora quantificata da Nyon. In tutto ciò il 30 giugno si chiuderà il bilancio relativo alla stagione 2018-19, che anche quest’anno sarà negativo (tra i 70 e gli 80 milioni di rosso).

Come ovviare a questo problema? In alcun modo, vista ormai la brevissima distanza che separa i rossoneri dalla data di scadenza. L’unica soluzione, prosegue la rosea, sarebbe quella di quella di operare in extremis qualche cessione a livello di organico. La possibilità di registrare alcune plusvalenze importanti sarebbe concreta. Il tempo è però il principale nemico. I nomi papabili a svuotare in fretta e furia l’armadietto di Milanello sono diversi: Da Suso a Calhanoglu, da Cutrone a Kessie, da Laxalt al rientrante André Silva. Aggiungendo anche Donnarumma e Suso. E’ veramente difficile credere che anche solo una di queste operazioni in uscita possa però concretizzarsi in questi pochissimi giorni e perciò il Milan dovrà fare i conti… in rosso.

 

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