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Milan, Commisso: «Voglio chiudere l’affare, in Italia imparerò in fretta»
Era giunta vicinissima alla conclusione la trattativa lampo tra Commisso e Yonghong Li per la cessione del Milan, salvo poi subire una brusca frenata e smorzare il frenetico ottimismo. Ora però la negoziazione va avanti e il magnate americano vuole chiudere a breve
Protagonista assoluto delle ultime settimane, dopo essere entrato senza bussare la porta nel mondo Milan, Rocco Commisso, magnate italo-americano interessato a prelevare i rossoneri da Yonghong Li, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole prima di partire per la Russia, dove assisterà alle semifinali e alla finale del Mondiale.
SU GATTUSO: «Quel ragazzo di nome Gattuso mi piace molto. Quando giocavo su questo stesso prato per la Columbia ero come lui. Beh, sicuramente non così bravo, ma ero molto fisico e poi siamo entrambi calabresi»
SULLE VOCI – «Ho sentito dire che potrei essere l’unico emigrante italiano proprietario della serie A, se mai accadrà. Voglio che il calcio italiano abbia successo e non vedere la Nazionale fuori dalla Coppa del Mondo. Devo stare attento a quello che dico, perché la maggior parte di questa negoziazione è privata. Io voglio chiudere questo affare, ma non ci siamo ancora. Eravamo vicinissimi a firmare un precontratto. Sono fiducioso? Non controllo il risultato»
AMMISSIONI – «Posso dire che fra tutte le parti che sono state menzionate (Ricketts, Ross, russo e asiatico misteriosi, ndr), sono l’unico italiano, l’unico emigrante, ho i soldi, ho giocato a calcio, conosco bene lo sport, sono stato uno juventino, ma la Juve va molto bene e non ha certo bisogno di me. Sarebbe bello, come ho fatto qui alla Columbia University, poter dare un bel contributo al movimento: portare la mia esperienza da businessman americano. Come tutti ormai sanno, ho iniziato dal nulla, ho studiato con profitto e ho creato una grossa azienda»
SU YONGHONG LI – «Le cose sono diventate più complicare dopo che Mr. Li non ha restituito i 32 milioni a Elliott? “Probabilmente sì. Non sappiamo quale strada verrà percorsa da Mr. Li con Mr. Singer (proprietario del fondo Elliott), difficile prevedere come si concluderà questa vicenda. Fino a quando qualcuno non mi dirà qualcosa di diverso, penso che il Milan sia ancora in mano a Mr. Li. Probabilmente dovrà affidarsi a un tribunale. Ma finora il proprietario è lui. Se tratterò con lui? Non lo so. Dobbiamo prima capire chi è che tratta per lui»
SU ELLIOTT – « Lo conoscono i miei advisor (Goldman Sachs) e lui (Singer) sa bene chi sono. Però non faccio promesse. Mai fatta una promessa che non posso mantenere»
SUI FUTURI PROGETTI – «Prima cosa che farei come proprietario del Milan? Dovrò metterci tanto impegno: non mi presenterò in Italia pensando di sapere già tutto o più degli altri che sono lì da tanto tempo. Dovrò studiare, ma sono uno che impara in fretta».
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