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Milan, comunque vada serve la Champions League
Il Milan ha il dovere di andare in Champions League. Comunque vada gli introiti serviranno a finanziare il mercato
Evitiamo di estremizzare e di dire cose inesatte: il Milan non fallirà come qualcuno vuole far credere. Ma bisognerà saldare il debito altrimenti la proprietà del club ad ottobre prossimo potrebbe passare al fondo Elliot.
CHAMPIONS – Nel calcolo delle entrate fatto dal cda rossonero è stato considerato il bonus per la qualificazione in Champions League. Il girone della Coppa delle grandi orecchie vale circa 50 milioni di euro, una cifra che può fare la differenza in casa Milan. «Il Milan doveva affrontare i nodi che sono venuti al pettine – ha spiegato Marco Bellinazzo a Radio24 – C’era un processo con il Voluntary Agreement, i risultati non aiutano però ad andare dalla UEFA e per cercare soci di minoranza. La scadenza con Elliott la sappiamo, il progetto è sportivamente claudicante».
RIDIMENSIONAMENTO – Ponendo anche che Yonghong Li riesca a trovare dei nuovi soci rimane la questione con la Uefa. Il Milan, se rimarrà in mano cinesi, senza Champions League non potrà fare praticamente il calciomercato e probabilmente dovrà cedere un giocatore tra Suso e Donnarumma. Per questo motivo la qualificazione in Champions League è una necessità comunque vadano le cose: «La salvaguardia però è rappresentata dal Fondo Elliott – ha aggiunto Bellinazzo – se fai un’operazione da 800 milioni e tu ne metti solo 300 mentre gli altri 500 a debito, sei chiaramente in difficoltà se le cose non vanno bene. Se non arrivano i risultati, allora tutto diventa più complicato, i risultati sono determinanti».