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Milan, Conti: «Sono al 70% della condizione, quello che conta è la squadra»

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Andrea Conti, rientrato dal pesante infortunio, scalpita per ottenere più minuti. La concorrenza però è alta e la squadra viene prima

Andrea Conti rappresenta sicuramente uno dei più importanti patrimoni del Milan attualmente. Dopo aver recuperato dai pesanti infortuni infatti il terzino rossonero è pronto a conquistare la fiducia di Gattuso. Ecco le sue parole ai microfoni di Milan Tv:

SUL CHIEVO – «Dobbiamo preparare questo match nel migliore dei modi, come se dovessi affrontare una big. Non dobbiamo pensare al derby. L’obiettivo è quello di andare a Verona e vincere»

SUL MOMENTO – «A livello psicologico stiamo bene. Vincere aiuta a vincere, è importante continuare a ottenere risultati positivi anche quando si fa fatica perché ti permette di dare sempre qualcosa in più. Dobbiamo continuare così, le prossime due partite prima della sosta saranno fondamentali»

SULLA FASE DIFENSIVA – «Lavoriamo tanto sulla fase difensiva, il mister è un martello, cerca di ottenere sempre il meglio da noi. I risultati parlano chiaro: siamo la miglior difesa in Europa negli ultimi mesi, è un dato importante. Per ottenere risultati importanti, è fondamentale partire da una difesa solida. Il merito comunque non solo della difesa perchè quando non subisci gol il merito è di tutta la squadra»

SULLA SUA CONDIZIONE – «Sto bene, nella partita contro l’Empoli ho giocato per la prima volta novanta minuti dopo tantissimo tempo. Pensavo di stare peggio sinceramente, sono consapevole di non avere i 90 minuti nelle gambe. Sono al 70% della mia condizione ideale. Sono pronto, il Mister sa che può contare su di me. Mi alleno sempre al massimo e quando vengo chiamato in causa cerco di dare il mio contributo»

SUL RECUPERO DEGLI INFORTUNATI – «Siamo contenti dei rientri di Biglia e di Caldara e anche di Zapata. Più siamo e meglio è, c’è bisogno di tutti. Dobbiamo allenarci sempre al massimo, abbiamo tutti lo stesso obiettivo, cioè raggiungere la Champions. E’ normale che tutti vorrebbero giocare, chi gioca meno magari è più scontento, ma quello che conta è la squadra e raggiungere i nostri obiettivi».

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