2015

Milan, dalla Champions al terzo turno di Tim Cup

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Cominciare la stagione sotto buoni auspici per poi ritrovarsi esattamente come nella stagione precedente. Credi che le cose vadano meglio, che un’annata maledetta avrebbe lasciato il posto ad una migliore e invece… nulla è cambiato. Gravi anche stavolta gli errori del Milan inteso come società, dalla panchina data ad un emergente quale Clarence Seedorf ad un altro emergente di nome Filippo Inzaghi. Passando poi per i soliti errori di mercato, campagne di rafforzamento condotte male, politica dei parametri zero e un DNA vincente smarrito ormai da tempo.

Inutile stare a piangere, a mordersi le mani, inutile tutto. C’è solo da aspettare che questi due mesi passino presto e che anche questo campionato voli via. Bisogna piuttosto essere realistici perchè l’anno prossimo sussiste il rischio di dover iniziare prima non per disputare i play-off di Champions o di Europa League ma, cosa a dir poco imbarazzante, il terzo turno di Coppa Italia qualora non si riuscisse a centrare neanche l’ottavo posto in classifica. Al peggio non c’è mai fine.

Ritornano alla mente due stagioni simili datate 1996/97 e 1997/98: le più buie dell’era Berlusconi visto che allora arrivarono un undicesimo e un decimo posto e in entrambe le occasioni il Milan perse tutto senza giocare le coppe europee per due annate di fila. La stessa identica situazione si sta ripetendo adesso, 2013-14 e 2014-15 sono le due stagioni-fotocopia delle sopracitate di fine anni Novanta. Oscar Washington Tabarez, Arrigo Sacchi e Fabio Capello furono gli allenatori di quel primo periodo nero, nomi di prestigio che di certo non sono bastati per tenere su un club che viveva una fase di passaggio molto delicata al termine di un ciclo indimenticabile. Un altro ciclo terminato è quello che ha visto, tra gli altri, proprio Seedorf e Inzaghi chiudere la loro carriera in rossonero per poi allenare la squadra che ha regalato loro tantissime gioie. Soltanto che questo secondo periodo buio non è ancora finito e non si sa quando finirà.

Rimboccarsi le maniche è l’unica soluzione possibile, imparando dagli sbagli commessi finora e investendo innanzitutto con il cuore e la passione le risorse che ci sono a disposizione per potere ripartire al meglio. Ridateci il nostro vecchio e amato Milan.

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