Editoriali

Milan ed il motto ‘si stava meglio quando si stava peggio’

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Il pareggio con il Benevento sarà una ferita difficile da lenire da qui ai prossimi anni. Le cicatrici resteranno ed è difficile ripartire

Non sembrano esserci aggettivi a disposizione per definire la stagione 2017/2018 del Milan. Partiti in pompa magna, l’euforia dei tifosi e ambiente si è scemata con il passare dei giorni a fronte di prestazioni di squadra tutt’altro che esemplari che hanno portato all’esonero di Montella. Lo stesso Montella che riuscì a condurre il Milan in Europa (League, partendo dai preliminari) e che fu esaltato e celebrato per questo.

UN ANNO FA, LAPA-GOL – Difficile trovare un singolo colpevole per una debacle tanto evidente quanto inaspettata. Certo è che, analizzando il cammino dello scorso anno, viene forse da pensare che la rosa 2016/2017 non sia stata così infima come raccontato da più parti in modo tale da permettere e garantire alla dirigenza che un’eventuale rivoluzione – cosa che è avvenuta in estate – sarebbe stata la scelta giusta da fare. Esattamente un anno fa il Milan vinceva in rimonta 2-1 con i gol di Pasalic e Lapadula (quest’ultimo nel finale in apnea) contro il Crotone e si portava al secondo posto a -4 dalla Juventus, che sarebbe stata poi battuta dai rossoneri a Doha 20 giorni più avanti. Della serie ‘si stava meglio quando si stava peggio’.

DELUSIONE DEL MERCATO MA… – Il Milan è rimasto deluso dal rendimento dei singoli e di squadra, dei nuovi e dei vecchi ma forse è giunta l’ora che questa dicotomia cavalcata sin dall’avvento dei cinesi nello scorso aprile vada in archivio. Il Milan, volente o nolente, è questo: serve solamente cercare il modo di capire come uscire dalla crisi di gioco e di risultati in cui imperversano i rossoneri. E non sarà facile ma il rammarico per aver cercato di cancellare ogni traccia di storia recente dell’ultimo Milan di Berlusconi e Galliani resta indelebile fino a prova contraria.

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