HANNO DETTO
Milan Femminile, Ganz: «Vogliamo andare in Europa, ho dei rimpianti…»
Maurizio Ganz, tecnico del Milan Femminile, ha fatto il punto sulla stagione e sull’obiettivo Europa: le sue dichiarazioni
Maurizio Ganz, tecnico del Milan Femminile, ha parlato ai microfoni de Il Giorno. Le sue dichiarazioni:
SULLA STAGIONE: «Stiamo facendo un grandissimo girone di ritorno, forse non basterà per raggiungere l’Europa ma è cambiato qualcosa: c’è più senso di appartenenza. Devo ringraziare Tucceri, Bergamaschi e Fusetti che da 4 anni portano avanti il carro. Martina Piemonte? Partita bene ma poi l’infortunio l’ha fermata ma ora è pronta. Alia Guagni? Veniva da mesi complicati a Madrid ma ora si è ritrovata ed è titolare fissa. Avere 13 giocatrici in nazionale tra Italia ed estero è una grande soddisfazione».
SULLA CORSA CHAMPIONS: «Il calendario della Roma, attualmente seconda, è forse più agevole del nostro ma non molleremo di un centimetro fino alla fine: con la Coppa ci aspettano 4 finali».
SULLA SEMIFINALE DI ANDATA DI COPPA ITALIA: «Risultato è bugiardissimo: la Juventus ha fatto 7 tiri in porta e 6 gol e noi abbiamo avuto 4 occasioni che non abbiamo sfruttato, poteva finire 6-5. Entreremo in campo pensando di essere sullo 0-0, mostrando che all’andata è stato solo un incidente di percorso. Difficile ribaltare il risultato ma voglio una grande prova da parte della squadra».
SU GRIMSHAW: «Arrivata qui come una scommessa, abbiamo visto in lei qualcosa che altri non hanno notato. Ha avuto una crescita pazzesca e sta raccogliendo i frutti di quanto seminato: la convocazione in nazionale scozzese è una riprova».
SULLA SORPRESA STAGIONALE: «L’Inter di Rita Guarino ha fatto un ottimo lavoro: sono tra le squadre che possono ambire alla Champions».
SUL BILANCIO DEI 2 ANNI: «Speravo di avere due coppe e invece abbiamo perso due finali immeritatamente con Roma e Juve. Il Milan mi lascia una qualificazione in Champions e la consapevolezza di star facendo bene».
SUL FUTURO DEL MOVIMENTO CALCISTICO FEMMINILE IN ITALIA: «Dobbiamo costruire dei settori giovanili di livello, dove la preparazione degli allenatori dev’essere al primo posto. Il movimento sta crescendo di qualità, fisicità e tecnica e la Nazionale è un traino importante. Sono i club però che devono crederci e investire economicamente».