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Milan femminile, Jane: «L’approdo in rossonero? Stentavo a crederci»
Milan femminile: Refiloe Jane racconta la sua storia, sottolineando l’emozione del suo arrivo a Milano e il suo primo gol in rossonero
Refiloe Jane, si racconta direttamente sull’app AC Milan, toccando diversi argomenti, dal suo arrivo a Milano al suo primo gol in rossonero, sino alla Fondazione in Sudafrica, quest’ultimo tema molto importante.
Sulla sua storia: «Sono cresciuta in una famiglia religiosa, che mi ha sempre sostenuta, una famiglia che crede molto nella preghiera e nell’amore. Quando gioco, prego, perché dimostrando ai bambini il talento col quale sono nata, spero di dare una speranza a tutti quelli che mi guardano ascoltando la mia storia e vedendomi giocare».
Sul gol contro la Roma: «È stato emozionante, perché quel gol ci ha permesso di pareggiare la partita e credere nella vittoria. È stato qualcosa di indimenticabile».
Sulla Refiloe Jane Foundation: «È stata fondata nel 2018. La ragione che mi ha spinto a crearla è stata la necessità che ho visto nella comunità dalla quale provengo, dove molti bambini non hanno possibilità di farcela nel calcio, nella scuola o nella vita. Tutto questo mi ha spinto ad aiutarli a superare le difficoltà, perché lo stesso è capitato anche a me. Lo diciamo sempre ai bambini “Tutto è possibile, basta crederci con la testa e con il cuore. Non importa che tu sia povero o quali siano le tue origini, perché quando hai la volontà riesci in tutto. La fondazione si occupa anche dei bambini delle baraccopoli. Al nostro primo evento a dicembre 2019, vi erano 40 bambini. Abbiamo parlato di strategie di vita e di allenamenti. Con me è venuta anche Valentina Giacinti. Il nostro scopo è allargare sempre più il progetto e aiutare sempre più bambini»
Sull’arrivo al Milan: «Ero al Mondiale, stavamo per entrare in campo e il mio procuratore mi mostrò il contratto e mi disse che le condizioni erano ottime. Non avrei mai immaginato che si trattasse del Milan. Quando aprii la mail sul telefono, e vidi il logo del Milan, dissi alla mia compagna “Ma veramente è quello che vedo?”»
Su Milano: «I primi giorni sono stati difficili perché dovevo ambientarmi ai trasporti. Anche ora ho qualche difficoltà (ride), devo ringraziare le mie compagne e coinquiline che mi hanno dato un’enorme mano. Mi coinvolgono tutt’ora in tutto quello che voglio fare. Qui per me è una seconda famiglia»
Sul momento prima di un match: «Ascolto sempre musica gospel sotto la doccia, per me è come una sorta di preghiera, poi solitamente mangio o pasta o spaghetti o pane con formaggio o affettati. Cerco sempre di mangiare le stesse cose prima di giocare».