Editoriali
Milan-Fiorentina 0-1: sconfitta senza alibi, ma gli alibi (parzialmente) ci sono
Milan-Fiorentina 0-1: la sintesi di una sconfitta annunciata alla vigilia. Un centrocampo inventato e delle individualità che non hanno inciso
Annunciata già quasi come inevitabile prima dell’inizio della gara visti i tanti indisponibili, praticamente l’intero reparto di centrocampo, il Milan non ha saputo resistere alla Fiorentina e ha perso il quarto posto ipotecato nelle scorse settimane in favore della Lazio uscita vittoriosa contro il Cagliari.
Milan-Fiorentina, sintesi del primo tempo
I rossoneri hanno tuttavia iniziato bene la gara con un’inedita linea mediana composta da Jose Mauri, Calhanoglu e Davide Calabria che sono riusciti a tenere botta ottimamente nei primi 45 minuti contro il ben più rodato centrocampo ospite. Nonostante il pallino del gioco l’avesse, come prevedibile la Fiorentina, sono del Milan le occasioni più pericolose del primo tempo con Calhanoglu e Rodriguez capaci di mettere i brividi a Lafont. Tuttavia i minuti passano e il nervosismo e la fatica cresce, lo si legge sul volto di Higuain (totalmente incapace di incidere ma la colpa è anche degli inesistenti assist dei compagni) e in quelli di Jose Mauri e Calabria strapazzati fisicamente.
Milan-Fiorentina, sintesi del secondo tempo
La ripresa non concede sconti al Milan, Jose Mauri esce per crampi e Gattuso inserisce Cutrone cercando di trovare una nuova fonte di gioco per Higuain. Il risultato è pessimo con Patrick che non fa altro che slegare ulteriormente il reparto di attacco e centrocampo andandosi a schiacciare insieme al Pipita dentro l’area di rigore avversaria contro una difesa che attualmente è tra le migliori quattro di tutta la Serie A. Il gol di Federico Chiesa è un caso, dettato in primis dalla qualità individuale del calciatore bravo a leggere bene gli spazi lasciati da un affaticato e fuori ruolo Calabria lasciando partire una conclusione splendida capace di trafiggere incolpevolmente Gigio Donnarumma. Ciò che delude più di tutto però è la reazione inesistente del Milan, i rossoneri proseguono sulla falsariga dei minuti precedenti saltando spesso e volentieri il centrocampo con lanci lunghi privi di pericolosità. A rendere forse un pizzico meno amara la sconfitta è il rientro in campo di Andrea Conti che dopo un anno e mezzo fa il suo ritorno a San Siro prendendosi gli applausi meritati del pubblico. La sconfitta di oggi non merita da un lato alibi vista la poca incisività dei giocatori più tecnici come Higuain, Suso e Calhanoglu ma dall’altro non può negare che giocare una gara di questo livello con un centrocampo totalmente inventato possa essere semplice. Gattuso ha le sue colpe, minime, perché questo Milan (inteso come squadra) tanto meglio di così al momento non può fare.