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Milan, Gattuso non è a rischio ma alcuni giocatori sì
La nottata ha portato consiglio alla dirigenza rossonera che ha chiesto a Gattuso un atteggiamento diverso: basta aspettare i calciatori, occorre gente pronta
Perdere un derby lascia già di per sé tanta delusione ma è spesso anche il veicolo utile per attestare realmente i propri limiti e capire come superarli. La rete di Icardi arrivata un minuto dopo il 90esimo ha sicuramente amareggiato sia i tifosi del Diavolo che la dirigenza rossonera interamente presente in tribuna d’onore con Scaroni, Maldini e Leonardo. La reazione a caldo è stata quella di continuare a dimostrare vicinanza alla squadra e al tecnico Gennaro Gattuso ma dopo la nottata, a mente fredda, qualcosa sembra essere cambiato soprattutto riguardo alla disponibilità ad aspettare determinati giocatori. Il primo nome della lista è Hakan Calhanoglu, insufficiente la sua prestazione ieri, e già in dubbio prima dell’inizio della gara a causa di alcuni problemi extra-calcistici che non gli permettono di avere la giusta tranquillità mentale (il divorzio con la moglie dopo pochi mesi). Il turco è stato spesso citato in conferenza stampa sia da Gattuso che da Maldini i quali l’hanno usato come esempio di giocatore dal grande potenziale ancora inespresso su cui la società vuole continuare a puntare: dopo 8 partite però la pazienza ha un limite e questo Milan non può più permettersi di aspettare nessuno.
Discorso simile per Bakayoko, entrato nella ripresa al posto di Kessié, e ancora una volta dimostratosi impacciato sia nella fase di costruzione che in quella di ripiegamento sicuramente anche a causa di una sbagliata interpretazione di che tipo di giocatore sia fatta da Gattuso e dalla dirigenza negli scorsi mesi. In verità il francese non sembra avere le caratteristiche adatte a giocare un calcio fatto di ritmi alti e pressing asfissiante come quello italiano e pertanto non può essere considerato un rinforzo azzeccato da parte di Leonardo e Maldini. Il terzo nome analizzato dal team rossonero è quello di Gigio Donnarumma, colpevole ieri di aver letto male la traiettoria del cross “al buio” di Vecino sguarnendo di fatto la porta al colpo di testa vincente di Icardi. Per il ruolo che riveste ovviamente l’errore tecnico ha un peso specifico maggiore rispetto ai giocatori di movimento pertanto addossargli tutte le colpe della sconfitta sarebbe come “sparare sulla Croce Rossa”, però intanto giovedì tra i pali ci sarà Pepe Reina che potrà dimostrare di valere ben più del ruolo di secondo. L’ultimo tassello riguarda Higuain, che ovviamente non verrà rimpiazzato da nessuno, ma che anzi andrà aiutato e supportato maggiormente dalla squadra: l’idea di fondo è quella di permettere al Milan di cambiare modulo inserendo sin da gennaio un giocatore dalle caratteristiche diverse come Lucas Paquetá capace di verticalizzare il gioco in direzione del Pipita senza sempre dover passare dai soliti piedi (e movimenti) di Suso.