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Milan, Gattuso: «Rispetto per i miei giocatori, tanti in lacrime dopo l’Olympiakos»

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Siamo alla vigilia del fondamentale match di campionato tra Bologna e Milan. I rossoneri devono reagire dopo la disfatta europea, ecco le parole di Gattuso in conferenza

Bologna-Milan di domani sera sarà il posticipo assoluto della 16esima giornata di Serie A. Partita cruciale per i rossoneri, che dovranno reagire alla batosta di Atene contro l’Olympiakos per rimanere ancorati al quarto posto. Ecco le parole di mister Gattuso in conferenza stampa alla vigilia della gara del Dall’Ara:

«Domani voglio vedere la stessa prestazione fatta ad Atene, senza però gli errori dei singoli. Abbiamo regalato una partita, dormendo completamente in certi episodi. È vero, c’è stato qualche errore arbitrale ma nel calcio succede e non dobbiamo attaccarci. Serve che stiamo svegli, nel calcio bisogna essere sempre belli sul pezzo, perché quando non abbiamo veemenza e rabbia poi non raccogliamo risultati. Quando è un problema che abbiamo da tempo»

SUGLI INFORTUNATI – «Conti è tanto tempo che sta con noi, quindi non lo considero un recente rientro. Serve buttarlo nella mischia ma è pronto. Musacchio e Romagnoli invece bisogna gestirli con attenzione. Sul polpaccio di Alessio non si scherza, non voglio che ci sia alcuna ricaduta. Si è allenato bene e vediamo domani se gioca. Mentre Mateo è reduce da un infortunio serio, serve la massima attenzione ma stanno bene fisicamente e non bisogna avere fretta. Occhio soprattutto a non perderli perché sono importanti per noi»

SU ATENE COME ISTANBUL – «Vedere nel calcio moderno gente che piange nello spogliatoio è un segnale. Forse tutti i valori del calcio di 15/20 anni fa sono rimasti, e sono stato colpito da ciò. Il gruppo a livello umano ha valori, in tanti avevano le lacrime agli occhi. Ma ho fatto l’esempio prima della cicatrice, questa deve essere una cicatrice per farci ricordare gli errori fatti. Non dobbiamo pensare troppo, bensì giocare con qualità sbagliando il meno possibile nelle prossime 4 partite nelle quali ci giochiamo molto»

SUL RAMMARICO  – «Io penso che abbiamo sbagliato a portarci una situazione delicata all’ultima partita ad Atene. Nelle prime 5 partite del girone abbiamo sbagliato e non dobbiamo avere il rammarico di quella precisa partita. Fa arrabbiare perché avevamo la partita in mano e ci siamo lasciati andare. Nei primi 25 minuti dovevamo concretizzare di più e così non avremmo avuto problemi»

SUL CONFRONTO CON INZAGHI – «Fa parte del calcio. Chi fa l’allenatore sa che senza risultati te ne vai a casa. Tutto quello che abbiamo passato io e Pippo insieme non si cancellerà mai. Ci giochiamo tanto entrambi, ma l’affetto e l’amicizia restano per sempre»

SU HIGUAIN – «Ci ho parlato. In questo momento è lui il primo deluso. In questo momento abbiamo bisogno della sua leadership, più che dei suoi gol. La priorità non sono i gol ma il valore aggiunto che può trascinare i compagni. Gli ho detto che ha apprezzamento da parte di tutti, ma serve qualcosa in più»

SULLE VOCI DI MERCATO – «Non ho ancora affrontato nessun discorso con la società. So che abbiamo dei vincoli, so che non possiamo fare molto sul mercato. Però tutto quello che la stampa dice, dal possibile addio di Higuain a quello di Suso, questo non l’ho mai sentito dai diretti interessati. Ibra? Mai parlato con lui, sapevo che c’erano delle possibilità e che sarebbe stato difficile. Ma non sono uno che si piange addosso se non arriva qualcuno. Parlo con la società, loro sanno quello che voglio per il mio gioco. ma ripeto, non ho parlato con nessun giocatore»

SULL’ESSERE IN DISCUSSIONE – «Fa parte del mio lavoro. Sfogatevi su di me e non sui miei giocatori. E’ giusto che venga messo in discussione, l’importante è che criticate me e non i miei ragazzi»

SU CALHANOGLU – «Non difendo solo lui, difendo tutti i miei giocatori. Per loro mi getterei nel fuoco. Ho sento dire che lo spogliatoio si deve vergognare per giovedì. nello sporto si vince e si perde. Sappiamo di aver scritto una pagina nera nella storia del Milan. Ma chi ruba si deve vergognare, non chi gioca e perde. Calhanoglu è in difficoltà mentalmente, non fisicamente. Si tira delle martellate da solo»

SULLA SUPERCOPPA – «Dobbiamo ripartire da domani. Alla Supercoppa dipende come ci arriviamo. Penso più a domani, che dirà se sapremo reagire alle difficoltà. Alla finale di Supercoppa avremo tempo di arrivare con la testa un po’ più libera»

SULLA CRESCITA DI BAKAYOKO – «In questo momento può giocare ovunque a centrocampo. Si vede che lui e Kessie si trovano molto bene e sono a loro agio. Per come sta fisicamente e per come si muove a livello tattico può fare veramente tutto. Sicuramente è più a suo agio nel centrocampo a due»

 SUL SUO PERCORSO IN EUROPA – «La differenza tra il Campionato e l’Europa è la lettura della partita. Da quando alleno questa strada perdiamo in personalità ed esperienza. Con un arbitraggio e un clima totalmente diverso quindi vengono fuori i nostri difetti. Timidezza e mancanza di coraggio».

 

 

 

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