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Milan, i colpevoli di questa situazione sono Fassone e Mirabelli
La stagione è cominciata da poco, ma già il Milan si trova immerso in parecchi problemi. I tifosi gridano il nome di Gattuso come colpevole, ma questa situazione ha radici ben più lontane
Anno nuovo, proprietà nuova, dirigenti diversi, ma per adesso stessi risultati. Il Milan non decolla e con la trasferta di Empoli incappa nel terzo pareggio consecutivo. Se ancora non possiamo parlare di crisi, poco ci manca: i rossoneri giocano bene, convincono per buona parte del match, ma hanno evidenti limiti tecnici e mentali.
GATTUSO: IL FALSO COLPEVOLE – Una situazione così delicata, specie se contestualizzata nel periodo nero del Diavolo da ormai parecchi anni a questa parte, ha ovviamente preoccupato i tifosi, che subito hanno cercato il principale responsabile di questa situazione, trovandolo in Gattuso. La vera natura dei problemi rossoneri però sembra essere più profonda: il Milan infatti, almeno fino ad ora, è apparso tatticamente disciplinato, disposto in campo seconda una logica sapiente e produce un gioco soddisfacente. Certo è che in questi casi la colpa va spartita tra le parti e quindi anche il tecnico calabrese ha le sue sacrosante responsabilità, ma la vera causa dei problemi del Diavolo ha un’origine molto più lontana.
VI RICORDATE FASSONE E MIRABELLI? – La spina dorsale della rosa di cui oggi Gattuso può usufruire è la stessa che si è resa protagonista dello scempio della gestione Montella (escluso praticamente il solo Higuain, unico giocatore che ad oggi possiamo dire abbia alzato il livello tecnico della squadra). Ovvero la stessa rosa che Fassone e Mirabelli hanno regalato con acquisti sulla carta, e solo sulla carta scoppiettanti, che poi ha dovuto ridimensionare tutte le aspettative createsi intorno ad essa. I giocatori comprati sono stati spacciati per innesti di ottima qualità, ma la gestione di Montella prima e quella di Gattuso ora, con tutti i limiti e le colpe che possono aver avuto i due tecnici, evidenzia una cosa: molti singoli sono stati sopravvalutati. Perciò è forse il caso, prima di ritenere l’allenatore il responsabile principale, di riflettere su alcuni profili: sui 30 milioni pagati per Kessie, sui 20 per Calhanoglu, sui 15 per Rodriguez e così via. Verremmo così a scoprire che la rosa rossonera, sappur di qualità totalmente rispettabile, non ha un valore effettivo equivalente a quello dei prezzi altisonanti con cui sono stati pagati certi giocatori. Il problema del Milan è ormai diventato un orrido retaggio: il pessimo mercato di Fassone e Mirabelli.