Milan: il parallelismo tra la nebbia di Belgrado e il vento di Vila do Conde
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Editoriali

Milan: il parallelismo tra la nebbia di Belgrado e il vento di Vila do Conde

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Van Basten Rijkaard

Due sfide a loro modo eterne ed iconiche che hanno rappresentato lo spartiacque nella storia del Milan; Stella Rossa e Rio Ave

E’ più che altro un auspicio quello cioè che la notte di Vila do Conde possa fungere da chiave di volta nella storia del Milan così come lo fu la notte (anzi le notti, ndr) di Belgrado del 9-10 novembre 1988. I tratti in comune ci sono, e sono tanti:

Belgrado, Stella Rossa-Milan: rossoneri sotto di un gol (sinistro terribile di Savicevic, ndr), in dieci per l’espulsione di Virdis e senza Gullit infortunato. Cala una nebbia che obbliga l’arbitro a sospendere la gara ed ordinare la ripetizione il giorno dopo; 1-1 tra gol non visto di Van Basten, infortunio choc a Donadoni e serie di rigori dove si erge a protagonista Giovanni Galli che ne para due mentre il decisivo lo tira Rijkaard che fa palo-gol, aprendo l’epopea che porterà a vincere due Coppe dei Campioni di fila.

Vila do Conde, Rio Ave-Milan: rossonero sotto di un gol (sinistro meno terribile ma imparabile di Gelson Dala, ndr), senza Ibrahimovic e con la sola forza della disperazione mentre imperversa un nubifragio. Un rigore al 120′ apre una speranza, tre pali fanno il resto, sperando di aprire un nuovo ciclo europeo.

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