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Milan: il solito caos e i mille alibi di Mihajlovic

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Ennesima beffa per il Milan, non annunciata, anche se sulle partenze delle squadre di Donadoni si potrebbe scrivere un libro, e quindi un monito in più i rossoneri ieri lo avrebbero pure avuto. Ma niente da fare: stavolta i capri espiatori del k.o. sono stati localizzati in Honda e Cerci. Quesito obbligatorio: non dovevano avere l’albergo prenotato in un’altra location? Ma che mai. Anzi, dopo le ultime dichiarazioni di Galliani sono più saldi che mai. Intanto però adesso la patata bollente ce l’ha in mano Mihajlovic. Dopo i dolori patiti con il Bologna, sabato contro la Roma quale sarà il prossimo esperimento da provare sull’esterno destro di centrocampo? C’è un Boateng che attende intrepido la sua riesumazione ufficiale.

Sotto sotto Sinisa comunque è tranquillo. Sì, tranquillo che tanto Berlusconi non ha il coraggio di mettere sotto paga un quarto tecnico e non sarebbe così sprovveduto da tentare una carta rischiosa come Brocchi così alla leggera. Verissimo. È anche vero però che negli ultimi anni in società ne sono state dette (e non) e fatte (e non) talmente tante che oramai nulla sarebbe più tanto scandaloso. Come non lo è più perdere abitualmente con la provinciale di turno che viene al cospetto del “grande Milan” e imposta la partita nella modalità che dovrebbe inserire il Milan. Insomma, oramai la rassegnazione è diventata un tutt’uno con i fan rossoneri, in attesa che una qualunque cordata, non per forza thailandese, apra i rubinetti e immetta nuova linfa oro nelle vene di un Diavolo al collasso.

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