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Milan, il tracollo senza fine di Yonghong Li: ritirato anche il passaporto
E’ un declino che non riesce a conoscere la parole fine quello che sta investendo l’ex presidente rossonero Yonghong Li: un altro debito non saldato ora gli costa la revoca del passaporto
Rare volte nel calcio abbiamo potuto godere di figure più bizzarre e misteriose (se si vuole essere buoni) di quella di Yonghong Li. Il presunto imprenditore cinese infatti si è presentato sotto i riflettori del mondo intero acquistando per una “valanga” di milioni il Milan nell’aprile 2017 dalla Fininvest di Silvio Berlusconi. L’avventura in rossonero poi è stata drammaticamente breve e si è consumata con un addio che ad oggi risulta addirittura quasi comico. Mr Li ha infatti perso il controllo del Diavolo (sempre che l’abbia mai avuto) per l’incapacità di rimborsare il debito con il fondo Elliott.
Solo questa vicenda sarebbe sufficiente per spiegare la serietà e la professionalità del personaggio, ma l’ex presidente del Milan è speciale e a curriculum ci ha tenuto ad aggiungere un’altra importante impresa: come riporta la Gazzetta dello Sport infatti l’uomo d’affari residente a Hong Kong è finito sotto accusa in patria per un altro prestito non onorato. Secondo quanto riportano alcuni media cinesi, il Tribunale intermedio del popolo di Jingzhou ha emesso un ordine restrittivo con cui è stato ritirato il passaporto a Li Yonghong, colpevole secondo i giudici di non aver rimborsato un prestito di 60 milioni di yuan, circa 8 milioni di euro, alla società Hubei Jingjiu Investment Co. La rosea inoltre riporta che secondo la ricostruzione del sito sohu.com, nel 2014 Li era già stato sollecitato a rimborsare questo debito con una penale da parte di una commissione d’arbitrato. Già prima di prelevare il Milan quindi Mr Li aveva fatto intuire qualcosa sul suo personaggio, ma ciò purtroppo non è stato sufficiente per evitare ciò che poi è tristemente avvenuto.