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Milan Juve, il precedente: Sheva stende la Vecchia Signora
Sul sito ufficiale, il Milan ricorda il precedente contro la Juventus del 2000.
Sul sito ufficiale, il Milan ricorda il precedente contro la Juventus del 2000.
IL PRECEDENTE –
Sono tanti i precedenti che rendono Milan e Juventus una partita storica per il calcio italiano. Due squadre che nei decenni hanno a lungo battagliato per trofei in campo nazionale e internazionale, come ad esempio l’unica Finale interamente italiana nella storia della Champions League. Gli incroci del passato tra rossoneri e bianconeri hanno anche fatto emergere protagonisti in grado di rendere questa una sfida iconica, capace di attirare centinaia di milioni di spettatori in tutto il mondo. Uno di questi esempi è il primo incrocio ufficiale del nuovo millennio, il 24 marzo 2000.
LO SCENARIO
27ª giornata, ultima di marzo. In cima alle classifiche musicali c’è Say My Name delle Destiny’s Child e nei cinema italiani si va a grandi numeri per vedere Toy Story 2. Le ultime due squadre capaci di laurearsi Campioni d’Italia nel secondo millennio (la Juve nel 1998 e il Milan nel 1999 per lo Scudetto del Centenario) si presentavano all’appuntamento di San Siro in condizioni decisamente diverse. Rossoneri reduci da due punti in quattro gare e da un ko per 1-0 a Venezia che aveva definitivamente allontanato la chance di bis tricolore, perché la vetta dei bianconeri – in striscia aperta di sei vittorie consecutive – era distante ben 13 punti. Grande protagonista di una stagione difficile per il Milan campione in carica sino a quel momento era stato un giovane attaccante ucraino, Andriy Shevchenko, arrivato in estate dalla Dinamo Kiev semifinalista di Champions. Un giocatore che marchierà a fuoco quel venerdì sera milanese.
ROSSONERI AD ALTO RITMO
Qualche novità di formazione per Zaccheroni rispetto alla sconfitta del Penzo: le più rilevanti sono l’inserimento nella retroguardia del danese Helveg e in avanti dello spagnolo José Mari, arrivato nel mercato di gennaio dall’Atlético Madrid e scelto per comporre il tandem d’attacco con Shevchenko. L’assetto sembra pagare i suoi dividendi in avvio di partita: il Milan imposta la sfida su ritmi alti, come testimoniato da una potente conclusione da fuori di De Ascentis, altra novità di formazione rispetto alla giornata precedente. La Juventus prova a rispondere con Inzaghi, prima servito da Zidane su punizione e poi incapace di concretizzare un errore in retropassaggio di Maldini, ad Abbiati battuto. Passato il brivido i rossoneri rispondono, alzando il baricentro e sfiorando il vantaggio con José Mari, il cui sinistro finisce di poco a lato. Quando un intenso primo tempo sembra avviarsi al termine sullo 0-0 arriva però l’episodio che cambia i destini del match.
APRE E CHIUDE SHEVA
È il 45′, infatti, quando Costacurta appoggia sulla destra per Helveg, che si fa largo prima di mettere in mezzo per la testa di Shevchenko, che batte l’uscita di van der Sar per il meritato vantaggio rossonero. Per il nativo di Dvirkivščyna è il primo gol in carriera alla Juventus e il 20° stagionale in Serie A. Rinfrancato dal gol, il Milan continua il buon momento anche in avvio di ripresa, con un colpo di testa pericoloso di José Mari e con un cross di Guglielminpietro la cui parabola diventa un tiro che si stampa sulla traversa. La Juve non ci sta, e Costacurta si rivela due volte provvidenziale nello sventare gli inserimenti prima di Davids e poi di Inzaghi. È l’84’ quando Shevchenko e José Mari riescono a impostare un triangolo che lancia a rete l’ucraino, atterrato in area da un intervento di Birindelli: Paparesta non ha dubbi nel fischiare il calcio di rigore. E dagli undici metri Sheva è glaciale, fredda van der Sar e chiude di fatto il match sul 2-0 per il Milan, che da quella vittoria trova lo slancio per un buon finale di campionato, che vale il terzo posto e la qualificazione in Champions League.