Editoriali
Milan, la strada è quella giusta: per i risultati ci vuole tempo
Milan, una sconfitta che brucia ma non tutto è da buttare, il primo tempo della gara con l’Inter testimonia una crescita importante, malgrado tutto
Milan ko al termine dei 95 minuti più intensi della stagione, quattro colpi che fanno male allo spirito, tanto da inibire le parole di Pioli a fine partita, apparso visibilmente in difficoltà nel trovare una spiegazione logica al black out. Il tecnico, intervistato da Sky Sport, dice chiaramente che l’Inter non ha preso a pallonate il Milan, intanto però ne sono arrivate 4 di pallonate, tutte andate a segno. Ci sta dopo una serata così non trovare una spiegazione logica, quel che conta però da qui in avanti è lavorare sul potenziale, piuttosto che sul deficit.
POTENZIALE ENORME- Un primo tempo come quello di ieri, qualche mese fa lo avremmo solo sognato. Il Milan domina il lungo ed il largo, andando al tiro diverse volte verso la porta di Padelli, 2-0 al termine dei 45 minuti e tutti a chiedersi come sia possibile. In effetti il pegno da pagare arriva nella ripresa: mai sottovalutare una squadra in svantaggio che non ha più nulla da perdere. Capita spesso di vedere rimonte di questo tipo ma era da tanto che non i vedeva un Milan così forte, soprattutto nei singoli.
NON SOLO IBRA- Partendo dalla difesa appare d’obbligo esaltare l’operato di Theo Hernandez in fase di costruzione, così come quello di Castillejo e Calhanoglu, giocatori in partenza, meno di un mese fa. La mano del cambiamento c’è e si vede, Ibra chiaramente gioca da campione qual è, mettendo tutti in condizione fisica e psicologica e ponendo le basi per un cammino sicuramente complicato ma sulla strada giusta. Ciò che di bello è stato fatto nel primo tempo non è un caso, il Milan da tempo gioca bene ma c’è ancora troppo dislivello con le squadre in lotta per lo scudetto.
COSA MANCA A QUESTO MILAN- Analizzando le pagelle del post Derby, occorre fare una riflessione importante su quanto accaduto a livello difensivo contro una squadra forte come l’Inter. Quattro goal subiti sono tanti, se poi ci metti anche quell’occasione Inter nel primo tempo dove Lukaku brucia Romagnoli per servire l’assist in mezzo allora ti rendi conto che al Milan servirebbero due centrali forti, proprio come quelli nerazzurri, anche se Conte gioca a 3 dietro. Prova ne sia il goal di De Vrij che anticipa nettamente Romagnoli, certificando la prova disastrosa del capitano rossonero. Poi arriva immancabile il giallo a Conti, segno indelebile di una frustrazione incontenibile.