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Milan Live – Baresi: “Era un idolo per me”

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Ex capitano e rossonero del secolo scorso, Franco Baresi ha concesso un’intervista a Repubblica ricordando con commozione il proprio idolo; Johann Cruijff. Milan Live:

Di Cruijff ho diversi ricordi, tutti molto nitidi. Il minimo comune denominatore è il carisma che trasmetteva e la sensazione che ti lasciava: quella di trovarti davanti a un uomo perbene, tutto d’un pezzo. 

Ci vedemmo a Como di recente, sei mesi fa, per l’inaugurazione di un campo della Fondazione Borgonovo. Sembrava che si fosse ripreso bene. L’aver saputo che non c’è più mi ha colto di sorpresa. E adesso riaffiorano gli altri flash.

Nel Mundialito dei primi anni ‘80 lui era una leggenda del calcio, a fine carriera. Venne a giocare col Milan quel torneo e fu un’emozione trovarselo davanti, nello spogliatoio. La cosa incredibile è che si presentò come una persona molto timida.

Per me era un idolo e non poteva non essere così per un ragazzo della mia generazione. Fu tra i primi a giocare in tutte le zone del campo. Quando si parla dell’Olanda e dell’Ajax del calcio totale, non è un modo di dire. C’è un’azione che lo spiega meglio di tutte le parole ovvero l’azione personale di inizio partita, nella finale del Mondiale 1974 contro la Germania Ovest. Lui parte dalla metà campo olandese e filtra fino all’area avversaria dove si procura il rigore dell’1-0. Poi l’Olanda perse ma quel modo di muoversi ovunque resta il prototipo di una squadra e soprattutto di una filosofia. 

L’analogia che vedo non è tanto tattica, quanto filosofica. Vedo Cruijff e Sacchi come due rivoluzionari, più avanti degli altri, capaci di avere la forza di portare avanti le loro innovazioni. In maniera diversa magari ma hanno fatto la rivoluzione.

Va anche riconosciuto come Cruijff abbia battuto un luogo comune: quello che un grande calciatore non possa essere un grande allenatore. Ma è una sciocchezza. Un fuoriclasse può avere successo o meno in panchina o in un altro ruolo. Il curriculum non c’entra. L’essenziale è la forza delle idee. E le sue, evidentemente, erano fortissime“.

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