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Milan, Mirabelli si prende un merito, avrà ragione lui?

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Mirabelli di nuovo in corsa per un ruolo da direttore sportivo, questa volta alla Roma, intanto qualche parola sulla passata stagione

Mirabelli torna a parlare di Milan di oggi e Milan di ieri, quante assonanze tra la squadra fondata dalla vecchia gestione e quella odierna, con qualche innesto si ma di base con un’alta percentuale di giocatori scelti da amministratore delegato e direttore sportivo presenti prima dell’insediamento ufficiale di Elliott. Questo non si può negare. Oggi le cose a livello dirigenziale sono un po’ diverse, Fassone e Mirabelli hanno preso altre strade, quest’ultimo potrebbe però tornare in pista, grazie alla Roma, pronta ad offrirgli un’altra possibilità. Mirabelli sarebbe tra i candidati di Pallotta per prendere il posto di Monchi, dal quale ci si aspettava molto di più, semifinale di Champions a parte della scorsa stagione.

MONCHI AI SALUTI- Il lavoro del dirigente spagnolo alla Roma potrebbe concludersi a fine stagione. Il tecnico dell’Arsenal, Unai Emery, vorrebbe ricomporre la coppia che ha fatto la fortuna del Siviglia per diverse stagioni e secondo quanto riportato da Corriere dello Sport le trattative sarebbero già praticamente definite. La Roma averebbe così accettato l’idea di perdere il suo direttore sportivo e starebbe già valutando i suoi possibili sostituti. Possibile una soluzione interna con uno tra Balzaretti e Massara. Esternamente si parla poi di Piero Ausilio, che con l’arrivo all’Inter di Marotta non sarebbe più sicuro del posto, ma tra i candidati ci sarebbero anche Daniele Faggiano del Parma Massimiliano Mirabelli, come sopra riportato.

MIRABELLI E I SUOI MERITI- l’Ex direttore sportivo rossonero parla a Tuttosport, ovviamente tornando sulla questione più spinosa relativa al suo recente passato professionale, ovvero il Milan: «La cosa che mi spiace è che ora il Milan sta raccogliendo i frutti dell’80% del mio lavoro che ho svolto precedentemente nei miei 15 mesi rossoneri. Dalla scelta dello staff tecnico ai rinnovi di giovani di prima fascia come Donnarumma, Romagnoli, Calabria e Cutrone per non parlare poi degli acquisti come Rodríguez e Kessié, solo per citarne alcuni. Oggi parlano di un Milan giovane, vero. Ma l’intuizione di dare fiducia a questi ragazzi di chi è stata?».

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